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Villa romana di Casignana verso il restyling, affidati i lavori

Villa romana di Casignana verso il restyling, affidati i lavori

Si alza l’attenzione sull’area archeologica della Villa romana di Casignana. Presto inizieranno gli interventi per il completamento della copertura a protezione dei resti nell’area Est e la revisione del restauro dei mosaici. È il Segretariato regionale del MiC per la Calabria ad annunciare la consegna dei lavori. Un progetto che si inserisce nell’ambito delle previsioni finanziarie del ministero della Cultura che ha stanziato per l’intervento 200mila euro.

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In particolare lo scopo dell’intervento sarà quello di manutenere e migliorare le prestazioni delle coperture realizzate a protezione degli scavi archeologici. Questo al fine di garantire la massima funzionalità delle strutture, per una ottimale conservazione dei resti della villa. Grazie a questo intervento, nelle intenzioni del Segretariato. Così l’eccezionale sito archeologico calabrese potrà essere maggiormente valorizzato.

La storia

Il sito della villa romana di Casignana si trova in contrada Palazzi nel comune di Casignana, in Provincia di Reggio Calabria. L’impianto originario della villa risale al I secolo d.C., in un’area con tracce di frequentazione greca. Raggiunse il massimo splendore nel IV secolo. d.C. per poi, essere abbandonata progressivamente nei secoli seguenti.

Scoperta nel 1963, nello scavo per la realizzazione della posa dell’acquedotto della Cassa per il Mezzogiorno. Sin dagli anni Ottanta vi furono condotti scavi, dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, che hanno rivelato i resti di un grande complesso termale privato, accessibile da un porticato, con pavimenti decorati con mosaici di grande valore, con figure geometriche e scene di vario genere e soggetti. Gli ambienti hanno diverso andamento e sono presenti stanze ottagone, absidi semicircolari e consistenti resti del sistema di canalizzazione delle acque delle terme e di diffusione del calore.

L’area di proprietà demaniale e gestito, dal 1998, dal comune di Casignana, affaccia sul mare azzurro della costa dei Gelsomini, lungo la costa Jonica tra Bovalino e Bianco, e si distende oltre l’asse stradale S.S. 106 e collegata tramite un sottopasso. La monumentalità del suo impianto architettonico è testimoniata dalla sua estensione pari a circa 6000 mq e la sua magnificenza dalla presenza del più vasto nucleo di mosaici finora conosciuto nella Calabria Romana.

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A protezione del sito, la cui vicinanza al mare, sottopone le vestigia all’azione dell’aria marino e di venti di consistente entità, vi sono due coperture. Quella posta ad ovest, realizzata dal Comune di Casignana, è in legno e metallo mentre quella posta ad est, prossima alla costa, realizzata dall’Istituto Centrale per il Restauro, è costituita da elementi tubolari metallici connessi tra loro a formare una struttura reticolare che sorregge la copertura, curvilinea e discontinua.

L’intervento

Diversi gli interventi previsti nel progetto. Stando a quanto riporta il Segretariato regionale, i lavori interesseranno entrambe le coperture. Ed in particolare, per la copertura ad ovest, dove il sito si compone di tre corpi di fabbrica denominati Corpo A, B e C., sarà necessario manutenere le gronde delle coperture e le travi in legno poste a sostengono della copertura.

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I lavori prevedranno questa parte la revisione della tenuta all’acqua degli elementi di copertura e loro eventuale impermeabilizzazione così come i canali di raccolta dell’acqua ubicati negli impluvi degli elementi di copertura, previa pulizia degli stessi. Ma anche la revisione del funzionamento dei discendenti ed eventuale sostituzione dove deteriorati. Nel progetto rientra anche la manutenzione delle testate delle travi lignee deteriorate dall’esposizione diretta agli agenti atmosferici e la realizzazione di idonee scossaline metalliche lungo il perimetro delle finestre a protezione della coibentazione ivi esistente.

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Mentre per la copertura ad est, che copre i mosaici con sette distinte coperture contraddistinte con le lettere F1-F7, i tecnici hanno stabilito che sono necessari interventi manutentivi derivanti da ossidazione dell’intradosso delle gronde e dei pluviali oltre ad un impianto elettrico e di illuminazione e di un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche. A questo scopo sono previsti alcuni interventi ad iniziare dalla revisione della tenuta all’acqua degli elementi di copertura e/o loro impermeabilizzazione o eventuale sostituzione delle falde più ammalorate e/o di quelle di minore dimensione e dalla modifica dei canali di gronda delle singole falde, per aumentare la loro portata e contemporaneamente evitare l’accesso delle acque meteoriche.

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Inoltre i lavori interesseranno la sostituzione dei discendenti corrosi ormai privi della loro funzione di convogliamento delle acque piovane dalla copertura al suolo e la realizzazione di un canale per la raccolta dell’acqua piovana proveniente dai discendenti ubicati sul fronte longitudinale est, con pendenza verso l’angolo sud – est, fino ad intercettare l’esistente canale di raccolta delle acque meteoriche sul fronte sud. Inoltre nel progetto viene contemplata la predisposizione di idonea soluzione per eliminare la vegetazione infestante che si sviluppa lungo il fronte interno del cordolo, con realizzazione di adeguati livelli di pendenza per il convogliamento delle acque meteoriche che vi ristagnano con idonei sistemi di smaltimento.

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I lavori riguarderanno la revisione del sistema di vetrate realizzate sul muro in cemento armato verso la S.S. 106 in prossimità delle murature storiche, per impedire l’accesso delle acque meteoriche nelle soluzioni di continuità tra vetro e cemento armato. Ed infine la realizzazione di un impianto elettrico per l’intero perimetro dell’area archeologica tramite collegamento all’impianto elettrico attualmente presente fino al sottopasso, con predisposizione di punti luce sia a quota suolo che sulla struttura di copertura e posizionamento di corpi illuminanti.

info@meravigliedicalabria.it

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