Viaggio a Cortale: tra Ionio e Tirreno, un borgo millenario [FOTO]
Incastonato tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia, il borgo di Cortale, è un piccolo gioiello che incanta per la sua storia millenaria e la bellezza del paesaggio. Autenticità è al prima parola che viene in mente guardandosi intorno perché è uno di quei paesini dove la vita scorre lenta e si cerca di restare, nonostante tutto, ancorati a tradizioni, antichissime e bellissime.
Situato nel centro dell’istmo di Catanzaro, il punto più stretto della Calabria (e d’Italia): sono solo 35 i chilometri che dividono il Mar Ionio a est dal Mar Tirreno a ovest. È anche per questo motivo che Cortale offre uno spettacolo unico: la possibilità di ammirare contemporaneamente le coste e l’immensità dei due mari. Questa posizione strategica, tra l’altro, ha da sempre favorito gli scambi commerciali e culturali, lasciando un’impronta indelebile sul patrimonio storico e artistico del borgo.
Le origini di Cortale risalgono al X secolo, quando sorse un monastero basiliano intorno al quale si sviluppò il primo nucleo abitato. Nel corso dei secoli, il borgo ha subito le vicende storiche della Calabria, subendo terremoti devastanti e passando sotto il dominio di diverse famiglie nobiliari. Nonostante le avversità, Cortale ha conservato un prezioso patrimonio artistico e culturale, testimoniato dalle numerose chiese, palazzi e fontane che adornano il centro storico.
Cosa vedere a Cortale
- Chiesa Matrice: Un gioiello barocco riccamente decorato, che custodisce al suo interno opere d’arte di grande valore.
- Chiesa di San Giovanni: Patrono del paese, custodisce la Santa Croce, una reliquia di inestimabile valore.
- Palazzo Gatto e Palazzo Ruffo: Eleganti palazzi nobiliari che testimoniano il passato glorioso del borgo.
- I Cinque Canali e i Tre Canali: Antiche fontane che un tempo erano il cuore pulsante della vita quotidiana degli abitanti.
- Scalinata di Sant’Anna: Un percorso suggestivo che conduce ai resti di un’antica chiesa e offre una vista panoramica mozzafiato.
Cortale è un luogo dove le tradizioni vengono tramandate di generazione in generazione. La festa di Santa Croce, che si celebra ogni anno il 2 e il 3 maggio, è uno degli eventi più sentiti dalla comunità.
Ma quando dici Cortale dici anche fagiolo di Cortale, prodotto locale riconosciuto come Presidio Slow Food: “Sono 5 gli ecotipi di questo legume interessati dal progetto. Parlando di fagiolo cortalese, infatti, intendiamo cinque diverse varietà: la reginella bianca (detta “ammalatèddha”), la reginella gialla, la cannellina bianca (o rognonella per la forma simile a un rene), la cocò gialla (nota anche come “limunìdu”) e la cocò bianca“, spiega Alberto Carpino, referente per la Calabria dei Presìdi Slow Food. “Per ogni varietà c’è una ricetta tipica: la cocò gialla si gusta lessa e condita con un filo d’olio extravergine d’oliva, mentre la reginella si sposa alla perfezione con la pasta corta. La cannellina si cucina spesso con le scilatelle, tipico primo piatto calabrese; le cocò, invece, si esprimono bene nella tradizionale zuppa di funghi e fagioli. E poi, naturalmente, c’è la fagiolata, l’immagine alla quale sono più legato è un ricordo di quand’ero bambino. quella della pignatta, il contenitore di terracotta utilizzato per cuocere i fagioli sul camino di casa”.
Se sei in zona ad agosto, sappi che qui, ogni anno, si svolge il Festival degli Scordati, una manifestazione nata dall’idea dell’attore teatrale Gianni Pellegrino e dedicata al poeta Paolo Vinci: il 15 agosto qui non è solo Ferragosto, ma un’occasione per celebrare la cultura e le tradizioni locali.
(Foto copertina: @susannatri)