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Viaggio a Bruzzano Zeffirio: nella Valle degli Armeni tra fede e storia

Viaggio a Bruzzano Zeffirio: nella Valle degli Armeni tra fede e storia

Nel comune di Bruzzano Zeffirio (provincia di Reggio Calabria), la Valle degli Armeni rappresenta un luogo suggestivo e carico di storia immerso nel cuore dell’Aspromonte. Qui, tra la vegetazione mediterranea e i resti di antiche testimonianze, si snoda un percorso che ripercorre le tracce di un passato affascinante. La valle deve il suo nome alla presenza di una comunità armena che si insediò in questa zona nel XVII secolo, fuggendo dalle persecuzioni religiose nell’Impero Ottomano. Gli Armeni portarono con sé le loro tradizioni e la loro fede, contribuendo ad arricchire il patrimonio culturale del territorio. Prima tappa del viaggio, l’Arco di Trionfo, un imponente manufatto in pietra arenaria che si erge come emblema della storia locale, intrecciando il suo destino con leggende e vicende affascinanti.

Un omaggio alla dinastia dei Carafa

Eretto nel XVII secolo, questo splendido arco in stile classico rinascimentale era originariamente la porta d’accesso al centro abitato del paese ed è dedicato alla dinastia dei Principi Carafa che governarono il feudo di Bruzzano dal XVI al XVIII secolo. I Carafa erano una potente famiglia nobile napoletana che ricoprì importanti ruoli nella Chiesa e nella politica italiana. La loro influenza a Bruzzano fu significativa e l’arco ne è una testimonianza tangibile come omaggio al potere e al prestigio, simbolo del loro dominio sul feudo e modo per celebrare le loro glorie. L’arco serviva anche come punto di riferimento per i viaggiatori oltre che come entrata monumentale nel borgo antico.

Oggi è una delle principali attrazioni turistiche di Bruzzano Zeffirio Vecchio, un luogo suggestivo che offre uno spaccato sulla storia del paese e della dinastia dei Carafa.

Le Grotte Basiliane e la Rocca Armenia

Poco distante dal monumento, si aprono due grotte basiliane, vera narrazione del periodo bizantino (VIII-IX secolo). La loro storia si intreccia indissolubilmente con quella della Rocca Armenia, un antico castello (di cui oggi permangono i resti) che domina la vallata sottostante, un tempo presidio militare strategico adibito alla difesa del territorio. Nonostante le diverse funzioni, le grotte e la rocca erano unite da un profondo legame perché i monaci, oltre alla vita contemplativa, si dedicavano anche all’assistenza ai pellegrini che si recavano al santuario mariano ubicato sulla rocca. Inoltre, la posizione dominante della rocca garantiva loro un punto di osservazione privilegiato, utile per avvistare eventuali pericoli e allertare la comunità.

Le Grotte Basiliane, scavate nella roccia arenaria, rappresentano perciò un luogo carico di storia e spiritualità, dove è possibile ripercorrere le tracce di un passato remoto. Si tratta di antichi romitori rupestri che ospitavano i monaci basiliani, dediti alla preghiera e alla meditazione. Le grotte, composte da diversi ambienti, sono impreziosite da affreschi bizantini che raffigurano scene bibliche e santi. Varcare questa soglia è essere catapultati indietro nel tempo, immaginando la vita dei monaci che qui si ritiravano e abitavano diversi ambienti: le celle monastiche, i luoghi di preghiera e i refettori offrono un’idea concreta del loro stile di vita austero e devoto.
(Foto copertina: Max Pedi @maxcrack90)

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