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Tra i passi maestosi della storia: nuova archeologia lungo la Via Regia delle Calabrie

Tra i passi maestosi della storia: nuova archeologia lungo la Via Regia delle Calabrie

La Strada Regia delle Calabrie è un percorso solcato da una storia grandiosa, quella tracciata da antichi condottieri, o da quegli eserciti che in serie si allungavano verso le conquiste, oppure ancora da chi, messosi semplicemente in viaggio ne arricchiva la conoscenza di luoghi e di costumi. Più di una storia, lungo un’unica strada da attraversare, e realizzata dagli antichi romani che la indicavano come la Capua-Regium. Ripercorrerla si può e non senza sorprese, molte delle quali sarebbero venute alla luce proprio in queste settimane, raffiorando lungo il corso di quei circa 430 chilometri che vanno da Napoli fino a Reggio Calabria, passando per tre regioni (Campania, Basilicata e Calabria), quattro province e tre parchi nazionali e che, se fino a poco tempo fa consentivano di perdere lo sguardo tra paesaggi inediti e suggestivi borghi, oggi permettono di contemplare ancora una volta le testimonianze del passato: dal periodo neolitico e paleolitico, a quello romano, fino all’Ottocento. Appartengono al nostro presente, almeno tre nuove scoperte archeologiche, che avvalorano questo percorso: la Tomba del Guerriero del III – IV a.C. rinvenuta a Pontecagnano Faiano, i resti di un’imponente cinta muraria rinvenuti a Nocera Superiore, un luogo di culto dedicato ad una divinità femminile a Laino Borgo, mentre a Castrovillari è stato riportato alla luce un basolato di epoca romana.  “Straordinario ogni ritrovamento- ha affermato a proposito Luca Esposito, Referente di Archeoclub D’Italia e del Progetto di Valorizzazione della Strada Regia delle Calabrie- la “Tomba del guerriero”, come subito è stata ribattezzata, presenta una camera con porta e pareti meravigliosamente affrescate, che celebrano il ritorno di un guerriero con festoni e melograni! Il sito dell’antica Picentia, rappresentato sulla Tabula Peutingeriana, era un importante nodo di scambio sulla via Popilia, a dimostrazione che la Via Regia delle Calabrie non  testimonia solo la storia borbonica.”

“Ancora più straordinario- ha aggiunto Esposito- il ritrovamento, sempre di questi giorni, di un luogo di culto dedicato a una divinità femminile in località Santa Gada, nel comune di Laino Borgo. Gli archeologi ritengono che si tratti di un’ulteriore conferma che siamo di fronte ai resti dell’antica colonia sibarita di Laos. Una scoperta importantissima non soltanto per la valle del Lao-Mercure, ma per l’intera Calabria. A Castrovillari- prosegue Esposito- durante i lavori di scavo per l’ammodernamento delle reti Enel, sono stati portati alla luce resti di un basolato stradale di epoca romana. Alcuni studiosi ritengono possa trattarsi di un ramo della via Capua-Regium, ma sono ancora in corso gli accertamenti della Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza”. Intanto da oggi, la Strada Regia delle Calabrie viene promossa sul sito del Ministero del Turismo, mentre il prossimo 12 Ottobre, l’intero progetto di Archeoclub D’Italia, sulla promozione della Strada Regia delle Calabrie, verrà presentato al Travel Experience di Rimini.

Il lavoro di ricerca

“Ben otto anni di studio, di grande attività di ricerca che ho personalmente condotto sul campo, hanno portato ad una pubblicazione e alla scoperta di antiche taverne ottocentesche, ma anche di tracciati romani, di luoghi che hanno ospitato importanti personalità ma anche viandanti e scrittori del Gran Tour o interi eserciti. Abbiamo ritrovato- sottolinea Esposito- le sorgenti dove si fermò Cicerone, ma anche la Fontana della Regina Margherita. Molte di queste trattorie e anche le stesse stazioni postali di un tempo sono nel cuore di boschi e campagne ha continuato Esposito – in quella che fu la Napoli – Reggio Calabria dell’800.   Abbiamo anche riscoperto l’antico collegamento di epoca romana che lega Campania, Basilicata e Calabria. Tutto questo studio è stato trasformato anche in una pubblicazione di ben duecento pagine.

Ed oggi, grazie proprio a tale ricerca, siamo riusciti anche a georeferenziare la Via Regia delle Calabrie, la cui storia non è necessariamente legata a quella Borbonica ma anche ad una storia antica, soprattutto romana. Ci sono incroci- specifica Luca Esposito- con le antiche strade come la Via Popilia, la consolare romana di 2000 anni fa, musei sconosciuti, palazzi nobiliari, percorsi fluviali, almeno 40 comuni ma tanti borghi e frazioni ed ancora decine di stazioni di posta ottocentesche con le aree di servizio e di sosta di un tempo e più di 30 ponti di epoca antica, soprattutto romana. Lungo questa strada sono passati Carlo V d’Asburgo, Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo, Garibaldi, Pisacane, ma anche i grandi eserciti romani o ancora degli alleati. Sono circa 430 chilometri con ben cinque siti Unesco. Siamo in presenza di un importante itinerario turistico che andrà a salvaguardare i piccoli centri dal rischio dello spopolamento. I borghi e i territori lungo l’antica Strada Regia delle Calabrie continuano a riservare enormi sorprese in ambito scientifico ed archeologico. Ed anche di tutto questo si parlerà, durante la TTG Travel Experience di Rimini, la più importante kermesse europea per gli operatori del turismo. Il progetto sulla Strada Regia delle Calabrie di Archeoclub d’Italia sarà ospite del Consorzio Costa del Vesuvio, nello stand della Regione Campania nell’ambito di un convegno sulle nuove forme di turismo culturale”. 

info@meravigliedicalabria.it

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