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Tesori archeologici in fondo al mare calabrese, Ministero e Ingv fanno rete

Tesori archeologici in fondo al mare calabrese, Ministero e Ingv fanno rete

In questo mare, dove le barche tracciano solchi che il vento rende simili a linee incise sul marmo e i viandanti scrutano l’orizzonte alla ricerca delle vele degli Argonauti, giacciono – nel fondale – rocchi di colonne ioniche e bitte di ormeggio. Relitti e manufatti a testimoniare antiche civiltà inghiottite dall’acqua a seguito di una progressiva erosione costiera e di fenomeni di bradisismo, che hanno determinato un profondo mutamento in Calabria. Arretrando la costa rispetto all’epoca di vita delle antiche colonie magnogreche che insistevano lungo il litorale calabrese.

Spazi del territorio un tempo reali e oggi diventati fantastici, tra le cui strade oggi fluttuano donzelle dal nuoto guizzante, diffidenti piccole cernie, ricci e nudibranchi, velocissimi polpi, triglie e gregarie castagnole. Per scoprire questo magico mondo ed individuare questi siti finito in fondo al mare il segretariato regionale del ministero della Cultura per la Calabria e l’Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv) fanno rete. In particolare, le due istituzioni hanno avviato una collaborazione sul piano scientifico e tecnico per perseguire, ciascuno nel proprio ambito di competenza e nel rispetto delle proprie finalità istituzionali, le attività di comune interesse volte alla tutela del Patrimonio Culturale subacqueo della Regione Calabria e al loro corretto inquadramento morfo-batimetrico e interpretazione geoarcheologica. 

I campi di ricerca congiunta

Grazie ad una convenzione, verranno condivisi studi dei contesti archeologici subacquei calabresi. Ma anche ricerche finalizzate all’individuazione di evidenze di interesse archeologico/culturale sommerse per lo studio della ricostruzione della linea di costa e delle variazioni del livello marino per gli ultimi 3000 anni ca, attraverso indicatori archeologici e rilievi geofisici marini e terrestri.


La convenzione prevede ricerche congiunte per realizzare mappature di scenari di aumento di livello marino fino all’anno 2100 in relazione ai cambiamenti climatici. Questo al fine di individuare l’estensione delle aree costiere a potenziale rischio allagamento marino per valutare l’esposizione dei beni culturali presenti e alla sicurezza del territorio come fine di resilienza.

Inoltre l’accordo siglato tra i due enti prevede attività High-Tech per applicazione di tecnologie avanzate di rilievo per lo sviluppo di ricostruzioni 3D delle aree archeologiche presenti.
Scopo della Convenzione è quello di utilizzare risorse e competenze esistenti sia tra all’interno del Segretariato, delle Soprintendenze ABAP e sia in quello dell’INGV, per lo svolgimento, di specifiche attività di ricerca anche attraverso la comune partecipazione a Progetti finanziati sia a livello Nazionale che Internazionale, di consulenza scientifico/tecnica, di formazione.

Le competenze dei due enti

Il Segretariato Regionale del MiC per la Calabria, quale ufficio di coordinamento degli Istituti periferici del MiC in Calabria, svolge attività finalizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale subacqueo presente sui fondali della Calabria in accordo con le Soprintendenze ABAP, avvalendosi del supporto tecnico operativo dei reparti di specialità dell’Arma dei Carabinieri, Nucleo Carabinieri subacquei di Messina (CCMESub) e Nucleo TPC di Cosenza (TPC-CS).  

L’Ingv dispone delle competenze scientifiche per la realizzazione e/o il supporto di programmi di ricerca, con particolare riguardo agli studi morfo-batimetrici dei contesti archeologici subacquei.  

Sangiuliano: «Nel mare la mappa della nostra storia. A noi tocca di disvelarla»

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«Nel mare abbiamo la mappa della nostra storia. La nozione di patrimonio culturale subacqueo, che fa riferimento a tracce di esistenza umana, è destinata ad assumere una sempre maggiore rilevanza[…]». Afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.  «A noi il compito di continuare l’attività di ricerca e studio di quei veri e propri tesori di arte che ancora sono nascosti dal mare e dalla sabbia e che, ogni volta che vengono disvelati, raccontano la ricchezza e la vastità degli scambi commerciali, culturali e religiosi alla base di quella civiltà del mediterraneo di cui c’è ancora molto da scoprire».

info@meravigliedicalabria.it

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