Sviluppo della Calabria, la valorizzazione delle produzioni passa anche dal marchio Pit
di Roberto De Santo
Valorizzare al meglio le produzioni locali legandole al territorio e facendone poi un marchio certificato. Una strategia che sta sempre più affermandosi per rilanciare lo sviluppo dei territori attraverso lo sfruttamento pieno di uno dei punti di forza di ogni località. Una strategia che, in una regione con un paniere agroalimentare (e non solo) di altissima qualità come la Calabria, può divenire vitale per il rilancio dell’intera economia regionale. Un approccio che viene perseguito dall’Accademia delle imprese europea (Adie) attraverso i marchi di tracciabilità denominati Prodotti identitari territoriali (Pit).
Si tratta di beni che hanno una forte connessione con il territorio di origine, sia esso una regione o una specifica area geografica. Questi prodotti sono spesso legati alle tradizioni locali e alla cultura, e possono includere alimenti, bevande, artigianato e altre merci che riflettono l’identità del luogo da cui provengono.
Secondo quanto descritto dagli ideatori, il marchio Pit un sistema di gestione della tracciabilità territoriale che garantisce l’italianità delle materie prime e la loro lavorazione all’interno di un determinato territorio italiano. Le imprese che aderiscono al marchio PIT si impegnano a seguire procedure e regole precise per assicurare la qualità e l’origine dei loro prodotti.
E mai come nel caso della Calabria, questo, può rappresentare un’occasione per sfruttare al meglio le enormi potenzialità non pienamente sfruttate delle produzioni locali. Siano esse agroalimentari che artigianali.
L’evento a Roccella
Proprio per divulgare l’importanza di questa strategia e far conoscere la certificazione Pit, Roccella Jonica ospiterà un evento dal titolo “Prodotti Identitari, voci del Territorio”.
Un appuntamento fissato per il 15 aprile con inizio alle ore 10 nella Sala Convegni “La Cascina” nella cittadina reggina a cui prenderanno parte parte il sindaco, Vittorio Zito; il consigliere comunale delegato allo sport e alla qualità della vita, Domenico Cartolano; il direttore del Distretto Identitario Alimentare, Paolo Caridi; il presidente AdIE, Giuseppe Ariobazzani; il titolare de “La Cascina, Salvatore Agostino; la tecnologa alimentare AdIE, Stefania Crucitti; l’addetta al marketing e alla comunicazione di AdIE, Wanda Chiodo.
Ma protagonisti principali dell’evento – non ha caso organizzato nella Giornata del Made in Italy – saranno soprattutto le varie realtà imprenditoriali. Nel corso dell’appuntamento, coordinato da Marco Mauro, verranno presentati il lavoro di AdIE nella creazione del Marchio collettivo “PIT – Prodotto Identitario Territoriale” e i relativi sviluppi in programma per il 2024.
Non solo, durante l’evento sarà anche presentato il concept del Menu identitario, un altro passo compiuto da AdIE per valorizzare i prodotti italiani con la creazione, presso ristoranti selezionati, di Menu totalmente composti da prodotti certificati con il Marchio PIT e dunque esclusivamente made in Italy in cui è verificabile tutta la tracciabilità territoriale.
Una data, quella del 15 aprile, scelta non a caso dal presidente Ariobazzani dal momento che il Marchio PIT ha l’intento di rafforzare il prodotto italiano e il made in Italy al 100%, partendo dal controllo e dalla valorizzazione di tutta la filiera, dalla produzione alla commercializzazione.
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