Street Art in Calabria: messaggi a colori sui muri delle città [FOTO]
La street art, un tempo considerata vandalismo, è oggi riconosciuta come una vera e propria forma d’arte urbana che trasforma le città in gallerie a cielo aperto. Attraverso l’uso di spray, pennelli, stencil e altre tecniche creative, gli artisti di strada decorano muri, facciate di edifici e spazi pubblici, dando vita a opere che vanno ben oltre la semplice decorazione. Non è solo estetica, ma è anche un potente mezzo di espressione. Gli artisti di strada utilizzano le loro opere per trasmettere messaggi sociali, politici e culturali, stimolando la riflessione e il dibattito. Dalle denunce sulle disuguaglianze sociali alle celebrazioni della diversità, la street art è uno specchio della società in cui viviamo.
In Italia, il movimento della street art ha iniziato a prendere piede negli anni ’80, inizialmente come un’espressione giovanile e controculturale. I primi artisti di strada italiani si sono ispirati ai loro colleghi americani ed europei, sperimentando diverse tecniche e stili. Negli anni, la street art italiana si è evoluta, dando vita a una scena artistica vibrante e diversificata, con artisti di fama internazionale.
In Calabria, se dici street art e dici murales, molto spesso dici Diamante, la cittadina dell’Alto Tirreno cosentino che ha fatto dell’arte sui muri un vero brand al punto che, ormai da anni, è conosciuta come “la città dei murales”. E basta fare una passeggiata su per i vicoli del centro storico per rendersi conto di quanto spazio (e colore) l’amministrazione comunale abbia da sempre concesso agli artisti perché realizzassero le loro opere che oggi, inevitabilmente, finiscono nei ricordi instagrammabili del popolo dei vacanzieri.
Un progetto di rivalorizzazione sociale e culturale più che semplicemente artistico. Siamo in provincia di Reggio Calabria e la storia a colori di Borgo Croce inizia quando Maria Grazia Chirico sceglie di tornare dopo anni nel paesino in cui è nata e cresciuta, Borgo Croce, appunto, che nel tempo aveva subito un importante fenomeno di spopolamento. Quando decide di armarsi di colori e pennelli, il borgo contava circa 40 abitanti: perché non farlo rivivere attraverso l’arte e cercare, in questo modo, di riportare persone qui? Ha iniziato dipingendo una parete e non si è più fermata. Oggi Borgo Croce è una tappa obbligata in Aspromonte perché chi non vede non può credere quanta magia questo progetto sia riuscita a creare: non c’è angolo che non sia stato allestito o dipinto: fiori, cuoricini, festoni, il vicolo dei baci, i ponticelli, le casette. Sembra il paese delle favole ma è una bellissima realtà.
“Un paese non è come lo vedi, un paese è come lo vivi”. È una delle frasi che campeggiano nei murales realizzati a Petilia Policastro da Giuseppe Caruso, un docente di arte che alcuni anni addietro ha compiuto, assieme a sua moglie Manuela Armonio, una scelta in controtendenza: è rientrato nel piccolo paese in provincia di Crotone. Non solo, ne ha fatto un laboratorio di idee. Un micromondo che è finito per incuriosire migliaia di visitatori che nel corso degli anni hanno visitato questi luoghi. “È un modo di parlare di arte e farla circolare in maniera diversa. Anche più diretta”, sostiene Caruso. Così diretta che bisogna vedere, toccare con mano, sedersi sulla panchina dedicata alla regina Elisabetta e alzare lo sguardo verso Gretel che, sul muro, ci annaffia e rinfresca le idee!
(Foto copertina: Renzo Pellicano)