Storie di vita e storie di luoghi: l’Aieta di Osvaldo Bevilacqua

Oltre tredici milioni di chilometri percorsi per raccontare l’Italia nelle sue sfaccettature paesaggistiche, anche quelle più nascoste. Viaggio dopo viaggio sotto i cieli del suo Sereno Variabile, Osvaldo Bevilacqua ha illustrato le meraviglie del Bel Paese e lo fa ancora, con L’Italia di Osvaldo, profilo social e non solo, attraverso il quale l’Ambasciatore dei Borghi d’Italia continua a muoversi tra le eccellenze e il Made in Italy, il territorio e l’enogastronomia, le storie di vita e le storie dei luoghi. Ci ha sempre detto che il “borgo non è un luogo minore” e le sue testimonianze a proposito si fanno rivelazione inconfutabile, proprio come quella di oggi definita dal suo profilo Facebook e direttamente da Aieta, in provincia di Cosenza: «Ottocento anime! Per chi vada alla ricerca di un weekend all’insegna della pace e della tranquillità, un Borgo, tra i più Belli d’Italia, Aieta (CS), inserito nel magico scenario dell’alto Tirreno cosentino e a soli dodici chilometri dalla meravigliosa Riviera dei Cedri. Sarete accolti da una particolare atmosfera: quella secolare di un’“Italia profonda”. La vita del Borgo è scandita dai lenti rintocchi delle campane che richiamano i ritmi del lavoro della terra, tipici della cultura contadina».



L’Aieta di Osvaldo Bevilacqua è storia e territorio, tra i più suggestivi: «Il suo nome deriva da “aetòs” (aquila) per via della sua posizione (524 metri), Aieta affascina per il suo centro storico, a cominciare dal rinascimentale Palazzo Spinelli, la bellissima Chiesa Madre di Santa Maria della Visitazione, i resti del Convento dei Padri Minori Osservanti di San Francesco d’Assisi».



Fino a farsi curiosa esortazione e prezioso consiglio: «Innamorati! Una splendida opportunità per tutti voi: fate una piacevole e romantica passeggiata in “Vico dei Baci”, uno tra i più stretti d’Italia! Ma Aieta (circa 800 abitanti), meta ideale per un turismo lento, significa anche natura e attività sportive da praticare in un ambiente invitante».



È anche una questione di gusto: «Un tripudio di sapori la sua cucina! Il simbolo della tradizione locale è il “Prisuttu di puorcu”, prosciutto di maiale, dal caratteristico gusto saporito. Poi la pasta, da applausi, i “Fusilli all’Aietana”, pasta lunga stesa con il ferretto, conditi con gustoso sugo di carne di capra o maiale, i “Lagani”, fettuccine larghe, accompagnate da fagioli o ceci». «Qualcuno di voi ha già visitato questo Borgo e assaporato le sue prelibate delizie?». Se (calabresi compresi) non lo abbiamo ancora fatto, non perdiamo più tempo!
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