Storia di una tradizione: l’Affruntata diventa racconto fotografico
Una narrazione, e non solo. Una vera e propria opera di fotografia sociale firmata da Giuseppe Morello ed edita da Libritalia, collana “Li Edizioni”. Un viaggio tra le manifestazioni della fede, per raccontare, con la definizione artistica delle immagini, come e quanto un popolo sa essere devozionale, come e quanto una tradizione sa mantenersi viva, al pari di sempre rinnovate emozioni, per più generazioni. È quello che si vive nell’evento dell’Affruntata, rito religioso diffuso in molti centri del vibonese ma anche del catanzarese e del reggino e che Giuseppe Morello ha descritto nel suo racconto fotografico. Il volume sarà presentato il prossimo 4 ottobre presso la Chiesa di Maria S.S. Del Rosario a Vibo Valentia e proprio nel corso dei festeggiamenti annuali. All’evento di presentazione prenderanno parte il Vescovo della Diocesi vibonese, Attilio Nostro, l’antropologo e autore Vito Teti, il Priore Giuseppe Mirabello, il Rettore Filippo Ramondino e il Direttore dell’Istituto Teologico Calabro Gaetano Currà, il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo. Il libro verrà esposto insieme ad una mostra fotografica dedicata agli scatti più suggestivi contenuti nel volume, poi una recita delle poesie più significative e ispirate dal rito vibonese e interpretate da Pippo Prestia e Giorgia Ballanti. Dalle sue pagine social, Enrico Buonanano di edizioni Libritalia, ha spiegato il nuovo valore che contraddistingue quest’opera editoriale: “Qualcuno ha definito l’Affrontata una “produzione culturale” ed è anche per questo motivo che abbiamo pensato ad un libro che potesse trasmettere al lettore, attraverso la fotografia sociale, le sensazioni che vengono provate da coloro che vivono questo antico rito religioso.” Da qui la nuova sfida per Li Edizioni, il nuovo marchio di selezione Libritalia guidato dal Direttore Editoriale Simona Toma, realizzato in due lingue, composto da un team editoriale con una guida spirituale che ne ha curato tutti i dettagli, il Rettore Don Filippo Ramondino. Di Vito Teti invece, l’analisi critica dedicata ai contenuti fotografici di Giuseppe Morello, che ha vissuto attraverso l’arte della fotografia, i momenti particolarmente suggestivi di un rito che si fa racconto.
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