Bergamotto, tesoro della biodiversità calabrese (VIDEO)

È un agrume straordinario che, per la coesistenza di diversi elementi, ha come terra d’elezione la Calabria ed in particolare una circoscritta area della provincia di Reggio Calabria; si tratta non di un’indicazione “promozionale”, il bergamotto è per definizione calabrese e reggino perché qui è localizzato il 95% della produzione mondiale. Ma prima di conoscere gusto e proprietà di questo agrume soffermiamoci sulle sue origini, sulle storie e sui miti che lo caratterizzano.
Iniziamo dalle origini
Sulla provenienza del bergamotto aleggia ancora un velo di mistero, c’è chi lo ritiene proveniente dalle isole Canarie o dalle Antille e giunto qui grazie ad uno dei viaggi di ritorno di Cristoforo Colombo.
Un’altra tesi vuole la patria originaria del Bergamotto da tutt’altra parte, la Cina o la Grecia. Altri ancora reputano che l’arrivo del Bergamotto nella provincia di Reggio Calabria sia dovuto ad una vendita e ad un innesto; la storia – o la leggenda – narra che i Signori Valentino di Reggio Calabria acquistarono in Spagna un ramo di Bergamotto e successivamente lo innestarono su un arancio amaro.

Anche sull’origine del nome le versioni non sono pacifiche, c’è chi lo fa derivare dalla città di Pergamon, l’antica Troia, o da Berga, l’attuale Barcellona; più realisticamente il nome Bergamotto deriverebbe dal turco “Bey armudu” che significa etimologicamente “Pero del Principe”. Ma torniamo ai dati storici e certi. Di questo agrume vi è traccia documentale nel XIV secolo e, in maniera ancora più significativa, nel 1536 lo troviamo nel menu di un sontuoso banchetto offerto a Roma dal Cardinale Campeggi in onore dell’Imperatore Carlo V.
Sulle ricchissime ed imbandite tavole c’erano infatti i “Bergamini Confetti”, le bucce di bergamotto candite.
Un’altra affascinate e ricchissima corte gode, nello stesso periodo, del prelibato e semisconosciuto bergamotto, è la corte fiorentina di Cosimo I de’ Medici dove Bernardo Buontalenti creò un sorbetto composto da “una crema aromatizzata con bergamotto, limoni ed arance”, refrigerata con una miscela di sua invenzione.
Ma fu più tardi a Versailles nella stupefacente corte di Luigi XIV, che il Bergamotto – quasi per caso – conquista il successo che lo accompagna sino ad oggi; Francesco Procopio, gentiluomo di origini siciliane, arriva alla corte del Re Sole con fusti di rame pieni di acqua ambrata e dall’intensissimo profumo. In quel momento Versailles doveva fare i conti con il divieto di utilizzare l’acqua, responsabile secondo i medici della diffusione della peste, l’acqua al Bergamotto con le sue proprietà igienizzanti risolse un problema pratico e conquistò la corte.
Ma l’essenza di bergamotto fu rivoluzionaria anche per il suo armonioso profumo, molto più gradevole delle fragranze che erano utilizzate e che avevano un profilo troppo speziato. Ma c’è di più.
“Il siciliano aveva difatti portato a Parigi, assieme alle “ramiere” con l’essenza di bergamotto, una sorbetteria lasciatagli in eredità dal nonno e perfezionata da due sue innovazioni: lo zucchero al posto del miele, secondo l’uso arabo, ed il sale che, mescolato al ghiaccio nelle dovute proporzioni, ne aumentava considerevolmente la durata. Luigi XIV lodò pubblicamente i suoi prodotti e gli assegnò la “lettera patente” in pratica la concessione reale alla la produzione di specialità come “acque gelate” e sorbetti agli agrumi o al bergamotto. Sull’onda del successo a corte e con quell’appoggio ufficiale del Re il francesizzato Francois Procope des Couteaux fondò a Parigi nel 1686, al numero 13 di Rue de l’Ancien Comedie di fronte alla famosa Comédie Francaise dove furoreggiava la Compagnia di Molière, il più antico Caffé del mondo: il “Café Procope”. Il locale (…) divenne ben presto famoso poiché vi si serviva non soltanto il caffé – la “nera bevanda fumante” giunta dal vicino Oriente – ma anche granite e sorbetti. Deliziò inoltre i parigini diffondendo e commercializzando la sua profumata Acqua al Bergamotto. Dalla Corte di Versailles e dal Café Procope la moda di profumare con l’Acqua al Bergamotto corpi, abiti e ambienti si diffuse nelle corti e nei salotti dell’intero continente.
(Pasquale Amato – Storia del Bergamotto di Reggio Calabria)

La storia produttiva ed economica del Bergamotto nasce con il primo impianto intensivo, accade nel centro di Reggio Calabria grazie ad un proprietario terriero, Nicola Parisi; il percorso è segnato però da una innovazione che determina grandi cambiamenti. L’essenza veniva estratta a mano con un metodo definito “a spugna” e consisteva nel tagliare i frutti a metà, cavare la polpa con un rastrello e poi comprimere con movimento rotatorio della mano la scorza contro una spugna naturale, in modo da far sprizzare dagli otricoli l’essenza.
Nel 1844 un reggino, Nicola Barillà, inventa una rivoluzionaria macchina che accorciava i tempi e aumentava la qualità determinando al contempo una significativa crescita della produzione; successivamente l’intero processo viene industrializzato con l’introduzione delle “pelatrici”.
Oltre al contributo che l’essenza è in grado di garantire nell’ambito della produzione dei profumi il Bergamotto è sempre di più apprezzato per il suo contenuto. Tra le sue proprietà salutari l’elevata quantità di vitamine A, C, B1 e B2 ed E che consente un’efficace azione riparatoria nei disturbi ossei, la presenza di flavonoidi che incrementano l’attività di alcuni enzimi ad azione antiossidante limitando la produzione di radicali liberi. Da segnalare poi le proprietà antisettiche, lenitive e rigeneranti ed è per questo che l’essenza di bergamotto è utilizzata per disinfettare la cavità orale e le zone del viso affette da foruncolosi, acne infetta e normalizzare le pelli grasse ricche di sebo.
redazione@meravigliedicalabria.it