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Simeri Borgo, le radici del futuro

Simeri Borgo, le radici del futuro

Il progetto è stato avviato quest’anno con lo scopo di mappare le testimonianze archeologiche presenti sul territorio del Comune di Simeri Crichi e più precisamente nell’areale attorno al castello.

Si tratta di uno studio preliminare del territorio dal punto di vista storico e paesaggistico e le ricognizioni di superficie hanno permesso di raccogliere le testimonianze, materiali e non (tra cui quelle orali), utili alla costruzione di un database sulla piattaforma GIS che permettesse una lettura integrata della storia del territorio nella lunga durata fino all’età post-medievale.

Finora (15/10/2024) sono un’ottantina le strutture superstiti documentate e mappate durante le ricognizioni, tra le quali il castello, il monastero, i casolari, i calvari, gli edifici edifici storici (come chiese e abitazioni, anche sotto forma di ruderi), impianti produttivi (frantoi, mulini, carcare), gebbie, ed infine siti, cioè luoghi che presentano degli affioramenti di materiale archeologico in superficie che attestano una frequentazione del luogo. Quest’attività ha consentito di registrare una parte di vita anche più tarda che i documenti non sempre menzionano.

Le ricerche hanno previsto dapprima una fase di definizione e di pianificazione del lavoro, eseguita mediante la consultazione delle immagini satellitari e delle fotografie aeree, della cartografia storica e recente, delle fonti scritte e documentarie, anche di archivio.

Attraverso la lettura incrociata dei dati a disposizione, alla quale si è aggiunta la carta Spadea con l’aggiunta delle indagini condotte dall’ex Archeoclub, è stato possibile individuare delle aree di potenziale interesse archeologico e programmare così delle attività di rilievo sistematiche e mirate, volte a verificare sul campo le ipotesi avanzate.

A questa è seguita una fase sul campo di documentazione scritta e fotografica (da terra e da drone) delle unità topografiche (UT), ossia delle evidenze archeologiche, per censire le strutture e raccogliere simultaneamente i manufatti affioranti in superficie, necessari per avere dei riferimenti cronologici orientativi. L’attività consiste inoltre nel segnare con il gps i punti traspositati in un secondo momento sulla piattafoma GIS e La compilazione delle schede UT è prodotta osservando lo stato conservativo e di utilizzo degli edifici (religiosi, abitativi e produttivi) e il paesaggio nel quale sono inseriti, dando uno spazio maggiore alla descrizione dell’opera muraria visibile e alle testimonianze orali degli abitanti intervistati del luogo/ dei proprietari degli edifici.

Seguirà una fase di elaborazione ed interpretazione dei dati e dei materiali raccolti che, finora, hanno messo in luce lo straordinario potenziale archeologico che testimonia uno stato di frequentazione dall’età greco-romana alla contemporaneità contemporanei.

«Sapevamo – ha commentato il Sindaco Davide Zicchinellache il Borgo di Simeri fosse uno scrigno ricolmo di tesori. Il Castello Bizantino, Il Convento dei Cappuccini, il sito Rupestre della Grecìa.  Ma non potevamo immaginare così tanto. Dai primi risultati  delle ricerche (presentati lo scorso 9 ottobre) che il team coordinato dal professor Carlo Citter, archeologo di fama internazionale, docente dell’Università di Siena e presidente della Associazione Archeologi Medievisti Europei, sta effettuando, è emerso che il nostro territorio ha oltre 60 siti di interesse archeologico.  Due ogni ettaro di terreno. Un Record Europeo!!! Abbiamo fatto bene ad investire risorse comunali per avviare questi studi. Ne investiremo altre e tante altre ne attrarremo.  Perché in pochi altri posti al mondo c’è una così significativa continuità di reperti che dall’Età del Ferro (oltre 3000 anni fa) arriva ai giorni nostri. Continuiamo a sognare!».

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