Se la pietra antica diventa paesaggio: i ruderi del Castello di Abatemarco

Quando davanti a noi si apre la Valle del fiume Abatemarco, è facile imbattersi nell’antico profilo di un complesso medievale, indicato come quello di San Michele o dell’Abatemarco. È arroccato su un rilievo roccioso che nella parte più elevata conserva i ruderi del castello di San Michele, più giù restano invece le tracce di antiche abitazioni. Ma sono tracce: trovarsi in questo luogo, oggi, riesce a regalare il fascino di viaggiare indietro nel tempo, lavorare d’immaginazione, disegnare il perimetro del passato con l’idea che è possibile farsi su come potessero essere quelle antiche costruzioni. Tutto il resto lo fa il paesaggio intorno, uno scenario suggestivo definito dagli ulivi secolari, da una pianura che accompagna la fascia costiera dell’alto tirreno cosentino e dal verde delle colline. Il castello è detto di San Michele in riferimento all’omonima abbazia che era ad esso attaccata, e sembra essere di origine normanna. Non esistono fonti documentarie capaci di dare informazioni precise, ma osservando i resti presenti sul luogo è facile ipotizzare che il castello avesse una planimetria rettangolare, un’unica torre cilindrica che ne dominava l’ingresso e un ponte levatoio. Sul lato sud era invece un torrione quadrangolare, che faceva sicuramente parte di una cinta muraria. Una di queste torri, poste a guardia dell’intera area, poteva essere quella di Sant’Andrea nell’attuale centro storico di Santa Maria del Cedro.



Nell’area che guarda a nord si disegna invece il profilo di una chiesa, quella di San Michele con un’unica navata e un’abside semicircolare. Due le cappelle quadrangolari, con finestre o piccole fessure. Alcuni scavi archeologici effettuati in quest’area hanno permesso di identificare l’esistenza di due impianti costruttivi, il primo più piccolo e con una navata illuminata da monofore, il secondo impianto sviluppò una superficie più ampia della chiesa con sopraelevata.



L’interno della chiesa era interamente dipinto, ne sono testimonianza due affreschi ritrovati agli inizi degli anni Ottanta e oggi custoditi nella sede municipale di santa Maria del Cedro, raffigurano San Sebastiano Martire e una Madonna col Bambino. Intorno alla chiesa si possono poi identificare una serie di abitazioni, diversamente ordinate secondo gli avvallamenti del terreno. Il Castello di San Michele, Abatemarco è indicato tra i beni architettonici che il Fondo Ambiente Italiano suggerisce per la classifica dei borghi e i loro luoghi del cuore.
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