SalvArti, le opere confiscate alla criminalità in mostra a Roma

C’è la pittura metafisica di Carlo Carrà e le tele di Mario Sironi legate al gruppo “Novecento”; un ‘Disco con sfera’ in bronzo di Arnaldo Pomodoro. E poi artisti contemporanei come Al Malhi che, con la sua grafica digitale, lavora sui temi dell’identità e della politica, o Michele Savini con uno dei suoi ‘conigli’, lavorati con il chewing gum rosa, l’elemento caratterizzante della sua arte, materia da masticare di largo consumo, sinonimo di società globalizzata. Ancora, la Transavanguardia di Sandro Chia con un ‘Cupido’, la Nuova scuola Romana, insieme a esperienze New Dada, l’astrattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring e il genere del libro d’artista.
Sono solo alcune delle opere d’arte sottratte alla criminalità organizzata e ora restituite al patrimonio pubblico nella mostra “SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”, inaugurata alla ‘Casa Museo Hendrik Christian Andersen’ di Roma.



L’esposizione, che è parte del progetto Arte per la cultura della legalità e che rimarrà aperta a Roma fino al 21 novembre prossimo – prima di spostarsi a Milano e poi a Reggio Calabria (8 febbraio – 27 aprile 2025) – è frutto della collaborazione tra istituzioni culturali e Forze dell’ordine. È infatti a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.




Massimo Osanna, Direttore generale Musei, ha spiegato come la mostra sia un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale e una potente occasione per promuovere la legalità, rendendo accessibile un patrimonio finora nascosto. Il progetto guida il pubblico in una riflessione sui valori civici e la responsabilità sociale, in un messaggio rivolto soprattutto alle nuove generazioni.


«È stato finalmente restituito al perimetro della legalità, grazie al prezioso lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine – ha dichiarato Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno, presente all’inaugurazione – un patrimonio il cui passato è stato adombrato dall’illecita appartenenza alle organizzazioni criminali. Oggi celebriamo non solo la bellezza di opere d’arte straordinarie, ma intendiamo ribadire che ancora una volta lo Stato è presente e vince nella lotta al crimine organizzato. Impedire alle strutture criminali di disporre di ulteriori fonti di sostegno finanziario significa ostacolare la loro proliferazione nel tessuto economico e sociale, a tutela di una crescita sana della società. Ogni bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio concreto di come la legalità abbia trionfato sul crimine organizzato».

Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha poi continuato: «Ancora una volta affermiamo con convinzione un concetto già concretamente espresso sul nostro territorio: il potere salvifico dell’arte, della cultura, la sua capacità di generare bellezza e di riaffermare, attraverso una testimonianza potente di recupero e di riproposizione di opere d’arte confiscate, la vittoria del bene sul male, della legalità sulle logiche criminali. Il progetto assume uno straordinario valore istituzionale, con la collaborazione di due realtà territoriali come Reggio Calabria e Milano, con i Ministri dell’Interno e della Cultura, generando un’alta espressione artistica che assume un’importante valenza anche chiave in sociale».

Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha infine sottolineato come la mostra rappresenta un simbolo di rinascita culturale: «Queste opere, una volta sottratte illegalmente, ora arricchiscono il nostro patrimonio e sensibilizzano la società sui temi della giustizia e della legalità».
Dopo la tappa a Roma, alcune delle opere esposte saranno destinate a prestigiosi musei italiani, tra cui la Pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma e il Museo del Novecento di Napoli. Altre opere torneranno invece a Reggio Calabria, ad arricchire le collezioni permanenti del Palazzo della Cultura “P. Crupi”, la prima istituzione museale interamente dedicata al patrimonio confiscato alla criminalità organizzata.
(Da.Ma) info@meravigliedicalabria.it
Crediti fotografici: Emanuele Antonio Minerva (@EAM) e Maximiliano Massaroni (@MM)