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Ripartono le indagini archeologiche sulla Rhegion ellenistica

Ripartono le indagini archeologiche sulla Rhegion ellenistica

Hanno avuto inizio nuove ricerche nell’area delle sepolture ellenistiche del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. L’indagine coinvolgerà quattro sepolture ancora inesplorate e sarà condotta da un team interdisciplinare composto da archeologi, restauratori e antropologi. L’intervento mira a ottenere nuovi elementi utili alla ricostruzione del paesaggio funerario di Rhegion tra il IV e il II secolo a.C. e ad approfondire le modalità di deposizione e i rituali legati alla cultura funeraria dell’epoca. Il Museo ha diffuso la notizia dell’inizio dei lavori e ha sottolineato l’importanza dell’indagine per la comprensione dello sviluppo storico e sociale della città antica.

La necropoli ellenistica di Piazza De Nava fu individuata nel 1932 durante la costruzione del Museo. Sin dagli scavi iniziali, ha rivelato la presenza di oltre cento sepolture di varia tipologia che delineano un’area cimiteriale in uso per un lungo arco temporale. La distribuzione delle tombe e le differenti modalità di sepoltura testimoniano l’evoluzione delle pratiche funerarie a Rhegion, città nella quale si sovrapponevano influenze greche e locali. Comprendono semplici fosse terragne, strutture con copertura in tegole e sarcofagi in pietra e, questa varietà tipologica, suggerisce l’esistenza di stratificazioni culturali e sociali all’interno della comunità.

Le ricerche condotte tra gli anni Trenta e Cinquanta hanno permesso di ricostruire parzialmente l’organizzazione dell’area funeraria e di raccogliere un repertorio di corredi composto da ceramiche, monili e strumenti votivi. Tuttavia, sono sempre rimaste aperte numerose questioni sulla struttura della necropoli e sulle modalità con cui le diverse classi sociali praticavano i riti di sepoltura e di commiato.

Indagini più recenti hanno affinato la comprensione della necropoli attraverso l’analisi stratigrafica e la ricostruzione digitale delle strutture tombali. Lo studio della disposizione funeraria di Piazza De Nava ha evidenziato la presenza di nuclei distinti, caratterizzati da specifiche tipologie tombali che riflettono le trasformazioni sociali e le variazioni stilistiche nel corso del tempo. Alcuni sepolcri presentano stele funerarie decorate, mentre altri contengono elementi che suggeriscono la pratica di rituali legati alla deposizione di offerte e oggetti votivi.

Il nuovo progetto di ricerca prevede l’analisi delle quattro sepolture ancora inesplorate mediante tecnologie avanzate e la collaborazione di specialisti in diversi ambiti. Gli antropologi analizzeranno le caratteristiche fisiche degli individui sepolti, mentre i restauratori si occuperanno del recupero e della conservazione dei reperti. L’impiego di nuove tecnologie consentirà di documentare con precisione lo stato di conservazione delle sepolture e l’analisi dei dati emersi dallo scavo contribuirà alla definizione di un quadro più dettagliato dell’organizzazione dello spazio funerario e del contesto storico di riferimento.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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