Riapre oggi al pubblico, il Parco archeologico dell’antica Medma
Immerso in una grande distesa di ulivi a Rosarno, nel Parco non mancano settori che illustrano l’abitato medmeo e le zone artigianali con presenza di pozzi e fornaci.
Nel Museo di Medma – adiacente il Parco – una gran parte dei reperti rinvenuti durante le campagne di scavi, anche da Paolo Orsi : tombe alla cappuccina, a cassa di embrici, a vasca, ricche di oggetti.
E ancora splendidi esemplari della coroplastica medmea, statuette di varie dimensioni e fogge, busti, grandi maschere, vasi ed armi in ferro rinvenuti nell’area sacra di Calderazzo.
Particolarmente suggestiva, la copia di un altare in terracotta (arula) di grandi dimensioni, con in rilievo i personaggi della tragedia di Sofocle dove « Tyrò, giovane donna, figlia del re Salmoneo – ritratta con i figli Pelia e Neleo – che per vendicare la madre uccide la matrigna Sidero che giace ai piedi di un altare, mentre il vecchio re Salmoneo fugge disperato davanti a tanto orrore ».
All’interno del Museo anche oggetti provenienti dalla collezione privata Giovanni Gangemi costituita da pregevoli vasi a figure nere e rosse ed un’anfora con scene della lotta per la conquista delle armi di Achille.
L’apertura è stata resa possibile anche per l’ accordo dell’associazione RoPAM con la Soprintendenza Archeologia della Calabria che garantirà il servizio di apertura gratuita durante tutti i fine settimana (sabato pomeriggio, h. 14-19 e domenica mattina h. 8-13).
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