Rai 1, per Federico Quaranta la Calabria è un capolavoro
La Calabria è stata ancora una volta protagonista su Rai 1 attraverso il racconto appassionato di Federico Quaranta – giornalista, conduttore e autore televisivo – ospite di Antonella Clerici a È sempre mezzogiorno, nella puntata del 14 novembre scorso. Quaranta, spesso presente nella regione con i suoi programmi, nella chiacchierata con Clerici l’ha raccontata come una terra che sorprende sempre per la sua varietà e bellezza, e di come sia capace di regalare esperienze davvero straordinarie.
«In Calabria tu hai la possibilità di passare dagli ambienti scandinavi fino al mare tropicale in pochissime ore», ha spiegato Quaranta, raccontando come sia possibile vivere ambienti completamente diversi in una sola giornata. «È possibile farlo perché se sei in montagna al fresco, magari anche con la neve, e poi scendi lungo le strade, arrivi al mare e ti puoi fare magari un bagno. La Calabria offre tutto questo!». Da queste parole è nato il viaggio – mostrato al pubblico di Antonella Clerici con un tappeto di immagini – che ha attraversato montagne, laghi, borghi e coste calabresi.
Il racconto si è aperto con il Parco Nazionale della Sila, «Uno dei parchi naturali più importanti di tutta Europa e, a mio parere, tra i più belli del mondo» ha detto Quaranta. «Lì tu che cosa vivi? Un ambiente che non è aspro, le montagne sono morbide, coperte interamente di boschi e boschi a perdita d’occhio e poi radure ottime per il pascolo».
Tra le foreste spicca il Lago Cecita, una perla nel paesaggio, ma che ha anche un ruolo fondamentale nell’agricoltura locale: «Questo lago viene utilizzato per irrigare i campi dove si producono le patate della Sila». E, accanto al lago, un’altra meraviglia naturale: i Giganti della Sila, alberi monumentali che sembrano sfidare il tempo: «Sono Pini Larici, in particolare, altissimi oltre 50-60 metri e grandi che in tre o in quattro non riusciamo ad abbracciarli». Questi pini, in passato sfruttati anche per estrarne la resina, oggi rappresentano la resilienza della natura: «Ci raccontano di questo nostro impatto ambientale terribile sulla natura, ma la natura si preserva e si mantiene e ti fa vedere che colossi è in grado di generare».
Dal cuore della Sila, Quaranta ha condotto il pubblico verso il Lago Angitola: «Anche se guardando le immagini i boschi intorno ci sono, non sono come quelli della Sila. Non ci sono i pini larici, ma l’ambiente è più mediterraneo». Oliveti, vigneti e pascoli sono tutt’intorno al bacino artificiale, che è diventato nel tempo il rifugio per la fauna locale: «È il lago di Angitola, che è stato creato dall’uomo, sbarrando il corso del fiume omonimo. Si è generato questo polmone naturalistico incredibile. È un altro Parco, quello delle Serre, e questo lago – che a prima vista ti sembra una perla naturale – è in realtà opera dell’uomo che qui ha creato un ottimo equilibrio tra natura e le sue attività. Qui, tra macchia mediterranea e paludi, si possono ammirare animali come il falco pellegrino e l’airone, e sembrano loro essere i custodi di questa fantastica natura».
Il racconto lo ha portato poi verso Pizzo Calabro, il borgo dalla bellezza senza tempo: «Pizzo Calabro, perché così? Perché è costruito su un pizzo che guarda il mare, guarda l’infinito» ha spiegato Quaranta. La posizione strategica di questo luogo ha attirato nei secoli popoli diversi, dai greci ai pirati saraceni: «Ognuno trovava a Pizzo Calabro un motivo per starci. Tra gli ospiti più illustri Ulisse e anche Cicerone». Il giornalista ha ricordato come fosse un punto di riferimento per i pescatori di corallo, che nei suoi fondali trovavano grandi ricchezze. Un posto di cui anche i monaci basiliani ne apprezzavano l’atmosfera: «trovarono questo luogo perfetto perché un pizzo che guarda l’infinito, è il posto migliore per poter pregare e contemplare». E poi, sulla piccola chiesa di Piedigrotta: «Ecco, qui tu preghi, contempli, ma nello stesso tempo c’è quella natura, quel mare, quella spiaggia che ha dell’incredibile». E, per chiudere, non poteva mancare un richiamo alla tradizione gastronomica: «Un bel viaggio in Calabria, magari, si può terminare mangiando un bel tartufo di Pizzo, quel famoso gelato che ha all’interno il suo cuore tenero».
In circa cinque minuti, Federico Quaranta ha comunicato un’immagine della Calabria così bella da innamorarsene, con il sentimento sincero di chi si sorprende ogni volta, a ogni ritorno, proprio come davanti a un capolavoro.
(Da.Ma) info@meravigliedicalabria.it