Quel tesoro ritrovato e perduto di Cirella: l’Archivio di Stato di Cosenza alla BMTA
L’Archivio di Stato di Cosenza, il tesoro ritrovato e perduto di Cirella, l’antica legislazione di tutela e la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. È la Calabria storica che, ancora una volta, fa del suo patrimonio archeologico e documentaristico un evento inedito, che sarà discusso nel corso della XXV edizione della BMTA, che si svolgerà a Paestum dal 2 al 5 novembre prossimi. La due giorni calabrese, in quello che è il più importante salone espositivo dedicato al patrimonio archeologico mondiale, è programmata nelle date del 3 e 4 novembre, con una serie di incontri tra cui il primo relativo a “Gli antichi insediamenti ebraici in provincia di Cosenza: il caso di Castrovillari” (il 3 novembre) e il secondo relativo al Tesoro di Cirella (il 4 novembre) con le relazioni del direttore d’Archivio Raffaele Traettino. A darne anticipo sulla pagina social, l’Archivio di Stato di Cosenza, che definisce la storia: “Nel giugno 1826 vengono ritrovate in un terreno privato, durante dei lavori di costruzione, seimila monete di epoca romana-imperiale. In pieno dispregio delle nuove norme di tutela emanate da Ferdinando I di Borbone nel 1822, il proprietario del fondo, ma anche i ritrovatori, si dividono il piccolo tesoro senza darne notizia alla pubblica autorità che comunque ne viene a conoscenza. Ne nasce un lungo procedimento penale che conduce solo parzialmente al recupero delle monete da parte dell’Intendenza di Calabria Citra. Le monete ritrovate vengono inviate a Napoli, capitale del Regno, per essere conservate probabilmente al Museo Borbonico, ma di esse se ne perdono le tracce.” Elementi da ricostruire, contenuti e documenti su cui relazionare e che rivelano un’altra pagina di valore storico della regione.
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