Skip to main content
Notizie

Parte il restauro della grande Abbazia di Corazzo (VIDEO)

Parte il restauro della grande Abbazia di Corazzo (VIDEO)

Quella di Santa Maria di Corazzo è una storia imponente, fortemente evocativa, straordinaria per il momento in cui nasce e per come si sviluppa in un susseguirsi di scelte religiose, opportunismi politici, personalità del pensiero e della fede, eventi naturali tragici e devastanti.

L’imponente Abbazia, le cui rovine ancora maestose rimandano alla grandezza passata, è uno dei luoghi a partire dai quali i Normanni avviarono la rilatinizzazione di una Calabria fino al quel momento saldamente ancorata al rito ed alla spiritualità greco-ortodossa.
Fondata dai Benedettini nell’ XI secolo in prossimità del fiume Corace fu ricostruita dai cistercensi un secolo più tardi; nei suoi ambienti vestì l’abito monacale, divenendone poi Abate, Gioacchino da Fiore ma qui dimorò e studiò anche Bernardino Telesio.
La vita di questo luogo, come molti altri nella nostra regione, è purtroppo legata al manifestarsi di violenti terremoti, il primo nel marzo del 1638, il secondo ancor più devastante nel 1783 successivamente al quale l’Abbazia perde il suo profilo, lentamente si svuota di monaci, lavoratori ed opere.

WhatsApp Image 2023 03 20 at 10.30.06 - Meraviglie di Calabria - 2

Definita unanimemente come uno dei luoghi identitari per l’intera regione l’Abbazia è stata recentemente al centro di un ampio e qualificato dibattito sulla natura e sulla consistenza degli interventi di recupero e restauro, dibattito scaturito da un progetto ritenuto troppo invasivo.
Archiviata quella versione, a Carlopoli è stato presentato il nuovo intervento con lavori di recupero e riqualificazione che inizieranno entro il mese di aprile, per il sindaco di Carlopoli, Emanuela Talarico «è stato un lavoro titanico ed allo stesso tempo discreto da parte degli amministratori e dei tecnici. Avevamo assunto con la cittadinanza e con l’interno territorio l’impegno a preservare la bellezza dell’Abbazia e la soluzione progettuale che è stata concepita è pienamente rispettosa del rudere e della sua storia. La mia speranza è quella di poter avere in futuro le risorse necessarie per proseguirne la valorizzazione grazie a scavi archeologici che possano riportare ancor di più alla luce la bellezza del Monastero».

WhatsApp Image 2023 03 20 at 10.29.17 - Meraviglie di Calabria - 4

Tra i più attivi nel sottolineare la necessità di un restauro non invasivo l’archeologo Francesco Cuteri che ha affiancato il Comune di Carlopoli nelle concitate fasi per il superamento del vecchio progetto «qualsiasi operazione di restauro o, per usare un termine più generico, di recupero di un complesso monumentale come questo è sempre – dice Cuteri – operazione particolarmente delicata.
Occorre avvicinarcisi con grande senso di responsabilità e cercando, anche rispetto a quello che era stato fatto prima, di intervenire in una maniera più conservativa. In questo momento c’era bisogno di mettere le mani su questa Abbazia con delicatezza, conoscerne un po meglio gli sviluppi architettonici, le trasformazioni, la consistenza delle murature e quindi intervenire nella maniera più semplice possibile».

Auspicio, quello di Cuteri, che corrisponde alle valutazione del team di progettisti e consulenti che hanno predisposto il progetto «il problema del restauro di un rudere – osserva Riccardo Dalla Negra, professore Ordinario di Restauro all’Università di Ferrara – è particolarmente complesso perché il rudere altro non è che un testo architettonico trasformato.
Terremoti, degrado ed abbandono creano un testo diverso, nella nostra cultura carica di consapevolezza conservativa noi intendiamo conservare il rudere nella sua consistenza attuale.
Il nostro intento – aggiunge ancora Dalla Negra – è quello di arrivare a rendere una sorta di compromesso fra l’assetto originario che ormai è completamente perso e l’assetto attuale migliorandone percorsi e fruibilità dei luoghi».

WhatsApp Image 2023 03 20 at 16.47.54 - Meraviglie di Calabria - 6

Sotto il profilo prettamente tecnico Andrea Giannantoni, ingegnere strutturista, evidenzia il valore conservativo degli interventi programmati «all’interno del restauro c’è ovviamente il consolidamento, le tecniche utilizzate si sono garbatamente avvicinate al rudere garantendone la sicurezza per la futura fruizione. Mi piace sottolineare il fatto che recupereremo le macerie che tornano a vita nuova come opere di stabilizzazione. Tra le vulnerabilità, che abbiamo riscontrato e che sono affrontate, ci sono alcuni setti murari molto deformati con un incipit di ribaltamento»
Alla presentazione del progetto, nella sala consiliare del Comune di Carlopoli sono state presenti il Sottosegretario agli Interni Wanda Ferro e la Soprintendente alle Belle Arti di Catanzaro e Crotone Stefania Argenti.

di Danilo Monteleone

Tag correlati
Condividi
Carrello0
Non ci sono prodotti
Continua a fare acquisti
Search
×