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Panettieri, il leggendario Giosefatte Talarico: una serata dedicata ai briganti – VIDEO

Panettieri, il leggendario Giosefatte Talarico: una serata dedicata ai briganti – VIDEO

Che sia inverno o estate Panettieri è costantemente in grado di sorprendere. Tutto è in ordine, curato, proteso all’accoglienza. Lo sanno bene le decine di migliaia di persone che nel corso degli anni hanno avuto la possibilità di apprezzare il Presepe Vivente, uno dei più grandi del meridione, che da circa un ventennio viene allestito nel borgo con maniacale precisione.
Ma al di là del presepe e del freddo che lo accompagna il piccolo centro della provincia di Cosenza, nella valle del Savuto, è anche il luogo dove, costantemente, si attivano percorsi culturali e di valorizzazione territoriale con l’obiettivo di contrastare il triste fenomeno dello spopolamento. Una resilienza che soprende e che vede la comunità unita nello sforzo di perpetuare la propria storia, la propria presenza ed identità.
L’ultimo percorso avviato, in ordine di tempo, fa leva sulle due principali caratteristiche di Panettieri, il Pane, appunto, e poi la mitica figura di un inafferrabile e leggendario brigante.
Si tratta di Giosafatte Talarico le cui gesta, la vicinanza ai bisognosi, la forza nell’opporsi ai potenti tengono ancora viva la sua memoria.
Proprio a Giosafatte Talariaco, oltre che al pane, è dedicato il percorso, reso possibile nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza con riferimento agli Interventi speciali per la coesione territoriale prevede la “Realizzazione degli itinerari storico, culturali e naturalistici legati anche ai Musei del Pane e del Brigante.
Ai briganti ed al loro messaggio non più racchiuso nelle descrizioni sempre e solo caricaturali di qualche decennio, Panettieri ha dedicato una serata con il coinvolgimento del cantautore Sandro Sottile.
La musica identitari, questo il messaggio della serata, ha fornito un contributo fondamentale per la rilettura, anche in chiave di orgoglio ed appartenenza, del ruolo dei briganti che erano fuorilegge ma per amore di giustizia e combattevano «i Baroni e la loro presunzione e i vescovi e le loro tresche e i Re inetti e stolti»

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