Osvaldo Bevilacqua approda a Buonvicino, uno dei borghi più belli d’Italia

Il celebre giornalista calabrese, conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua è arrivato a Buonvicino e sta visitando uno dei borghi più belli d’Italia nel cosentino, immerso nella suggestiva Riviera dei Cedri e nel Parco Nazionale del Pollino. A dare la notizia del suo arrivo a Buonvicino è lo stesso Bevilacqua attraverso i suoi canali social, sui quali ha dedicato un post Facebook al borgo cosentino che riportiamo di seguito.
“Buonvicino (Cosenza), uno de I Borghi più Belli d’Italia, nel Parco Nazionale del Pollino e domina la meravigliosa Riviera dei Cedri. Deve il suo nome probabilmente ai monaci basiliani, che vollero suggellare l’unione di tre comunità che erano in ostilità tra loro: Tripidone, Salvato e Triggiano.
Il suo territorio arriva a lambire il Tirreno, nei pressi di Diamante. Il centro storico è un intreccio di viuzze (sporti) e scalinate. Qui si contrappongono le architetture di abitazioni più caratteristiche a quelle di case signorili.
Vi segnalo il MAGB, Museo Arti Gusto Buonvicino, un’esposizione di attrezzi e strumenti della tradizione contadina, diviso in cinque sezioni tematiche. Una sala è dedicata a Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, gastronomo alla corte dei Borbone, personaggio ricordato con il Gran Ballo in occasione dell’evento Seduzioni & Gusto Festival.
Buonvicino è natura, itinerari naturalistici, ma anche culturali e religiosi. Nella valle del Corvino, si può visitare la grotta in cui visse l’anacoreta San Ciriaco Abate tra il X e XI secolo. Meritano una visita il “Masso del Miracolo di San Ciriaco” (era il 17 settembre del 2006 quando si staccò un enorme masso cadendo nella piazza gremita senza ferire nessuno, a detta di testimoni cambiando la sua rotta) e il Santuario della Neve, dalla cui vetta, la vista spazia dal Golfo di Policastro alla Sicilia.
La tradizione gastronomica è ricca e gustosa, fusilli al sugo di capra, “lagane” e ceci, “sdrangoglie” (gnocchi di patate), “pitta di miglio”, “salsiccia ‘nduja” e i dolci, con i sapori straordinari delle griselle, cannaricoli, chienoli e mostaccioli. Sulla tavola non deve mancare il rinomatissimo Liquore di cedro.
Qualcuno di voi è mai stato in questo territorio?“.









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Foto di copertina di OttoeTrenta