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Nuovi Radicamenti, un viaggio tra nostalgia e futuro per i borghi calabresi

Nuovi Radicamenti, un viaggio tra nostalgia e futuro per i borghi calabresi

Cosa significa “abitare” i luoghi? «È l’emersione di una consapevolezza del luogo in cui siamo chiamati ad abitare e anche della responsabilità che vi è nell’abitare un luogo. È il percorso di recupero di una capacità attiva: agire, senza pensarsi o immaginarsi altrove – come spesso accade a noi calabresi – né tantomeno essere rassegnati; è, del resto, anche quello che fanno gli emigrati italiani all’estero: si pensano spesso nel luogo d’origine e agiscono poco nel loro luogo di arrivo. Avere capacità attiva significa vivere una nostalgia positiva che porta a incontrare chi è partito e chi è restato».

Questo è il senso che Giuseppe Sommario, calabrese e ricercatore dell’Università Cattolica di Milano, dà a “Nuovi Radicamenti”. Un progetto che racconta l’emigrazione, in particolare quella che coinvolge alcuni comuni calabresi che hanno deciso di fare rete su questo tema. Nuovi Radicamenti non è solo una serie di appuntamenti distribuiti in un limitato arco temporale, ma rappresenta l’idea di un piano destinato ai viaggiatori – a tutti coloro che desiderano ricollegarsi con le proprie origini – e, al contempo, rafforzare il valore del patrimonio culturale e naturale della Calabria. Un percorso di 18 tappe – tante quante i comuni promotori – iniziato a luglio da Badolato e che si chiuderà a Brognaturo il 22 settembre prossimo.

Da un capo all’altro del mondo: riconnettere territori e comunità

«Tutto è nato già da qualche tempo e lavoriamo con l’obiettivo di sviluppare Nuovi Radicamenti ancora meglio negli anni a venire – racconta Sommario – con l’idea di rinsaldare il legame, o comunque lavorare sulle comunità doppie, provando a far leggere con occhi nuovi il territorio d’origine e instaurare possibili collaborazioni».

I cosiddetti viaggi delle radici sono da sempre un’esperienza cruciale per gli italo-discendenti che sentono il bisogno di riscoprire le proprie origini. Attraverso la ricerca della storia familiare, la visita ai luoghi in cui abitavano i loro avi e l’approfondimento della cultura di cui sono eredi, questi percorsi permettono di creare legami più profondi.

Viene però da pensare agli eventi organizzati in piccoli borghi, limitati solo a qualche giorno, in cui si parla di un tempo lontano, cristallizzato, e che forse non riesce a guardare al futuro. Sarà la solita retorica di cui i piccoli comuni rischiano di nutrirsi? «Parlare di origini nei sapori, negli odori – spiega Sommario – è in qualche modo una scusa, o un punto di partenza, di spinta verso i territori. Nel nostro caso, è stata una spinta per i piccoli comuni a mettersi insieme».

La nostalgia costruttiva per il rilancio dei borghi

C’è da dire che, in generale, nel nostro Paese queste esperienze sono in grado di muovere apprezzabili flussi di persone in entrata – i cosiddetti “turisti delle radici” – che coinvolgono principalmente le aree interne, quelle dalle quali si partiva proprio per emigrare. Cosa ne deriva dunque? Il fatto che gli italiani che vivono all’estero ritornano protagonisti dei territori d’origine e, allo stesso tempo, rappresentano una risorsa per l’incremento socio-economico e culturale di piccole comunità. Ma da soli, si sa, non si va tanto lontani. «Spesso i piccoli comuni – continua Sommario – non capiscono che, se non si uniscono sul piano della progettualità, sono destinati a morire».

È quello che hanno compreso i 18 comuni che sorgono nelle aree del Parco del Pollino, del Parco delle Serre, della Presila e sulla Costa Ionica: Aieta, Morano Calabro e Paludi per la provincia di Cosenza; Badolato, Cardinale, Isca sullo Ionio, S. Andrea Apostolo dello Ionio per la provincia di Catanzaro e, da quella di Vibo Valentia, i comuni di Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, Monterosso Calabro, Nardodipace, Polia, San Nicola da Crissa, Simbario, Spadola, Vallelonga e Zaccanopoli. Centri situati sia nelle aree interne che lungo le coste, che hanno accolto con favore l’idea di unirsi in una comune visione.

«La propensione di Nuovi Radicamenti è quella di lavorare dal punto di vista socio-antropologico sull’idea di comunità e di riscoperta della stessa. Leggere il territorio con occhi nuovi – aggiunge Sommario – riabitare gli spazi, raccontare le storie di buona restanza, sì, ma anche di buona partenza. E mettere tutto insieme finché diventi una storia di buona ritornanza».

Il senso della comunità per superare frammentazione e disorientamento

Ritornanza, restanza, spartenza e chissà quante parole ancora possono essere coniate con la stessa desinenza. Sono comunque termini che negli ultimi anni hanno contribuito a delineare un’immagine del Sud, e della Calabria in particolare. Non inganni il nome Nuovi Radicamenti, perché è esso stesso figlio del concetto di restanza – raccontato dall’antropologo Vito Teti – e di spartenze, che è anche il primo volume di una collana di studi che porta lo stesso titolo, ideata e diretta da Giuseppe Sommario. Il lemma è utilizzato per intendere “la sofferenza e la resilienza di chi parte, di chi resta e di chi vive tra due mondi”. Nuovi Radicamenti è quindi frutto del lavoro di ricerca di oltre 15 anni, dei tanti incontri avuti dal ricercatore con gli italiani calabresi sparsi per il mondo e rappresenta il legame di chi, anche vivendo e lavorando a distanza, coltiva il sogno di ritornare. E spesso, il ritorno è una ritornanza di successo. Ed è un destino che accomuna tanti paesi calabresi, se non la totalità.

Nuovi Radicamenti è un percorso ancora giovane e, secondo Sommario, «ha bisogno di qualche anno ancora per capire se si potrà definire come modus operandi», convinto della necessità di «ritornare a essere comunità, a ragionare – soprattutto – in termini di comunità per superare frammentazione e disorientamento», per sapersi proporre come meta in forma aggregata e offrire non solo un viaggio nei propri luoghi di origine, ma condurre alla scoperta di destinazioni che esulino da quelle più conosciute: addentrarsi, insomma, in quei luoghi meravigliosamente inaspettati nascosti nelle pieghe della Calabria.

È in gioco il futuro delle aree interne

Pensare a un radicamento reale, a quella speranza di ripopolamento dei nostri borghi che, oggettivamente, dal punto di vista lavorativo non possono offrire molto, sembra una contraddizione. «In questo momento sembrano aspetti inconciliabili – ammette Sommario – ma proprio qui sta la scommessa: rendere attrattivi i territori affinché sia la gente che già li abita, o chiunque voglia, a radicarsi effettivamente». In realtà, con Nuovi Radicamenti non si pensa semplicemente al ritorno stabile in un territorio, perché, spesso, non è una strada praticabile. Si ragiona quindi su forme di collaborazione a distanza, connessioni da e verso i paesi d’origine, mettendo a disposizione le proprie competenze. Non è un lavoro semplice, ma è assolutamente possibile se si vogliono tenere in vita i paesi che soffrono da anni di uno spopolamento che sembra irreversibile. «Attenzione – avverte infatti il ricercatore – perché bisogna essere consapevoli che, se non proviamo a invertire il destino delle nostre comunità, sarà difficile che possano sopravvivere. Siamo veramente all’ultima chiamata: nell’arco dei prossimi vent’anni si gioca il futuro di gran parte di questi territori e, se la volontà politica sembra mancare, il senso di appartenenza che sollecitiamo può fare molto di più».

In tutte le sue tappe, Nuovi Radicamenti ha animato le piazze e le strade dei paesi ospitanti con iniziative diverse, espressione della migliore personalità di ciascun luogo: musica, poesia, teatro, racconti, scoperta dei sapori genuini. Senza, appunto, altre velleità, se non quella di raccontarsi con sincerità attraverso le storie positive di chi parte e torna e di chi resta, comunque felice. «Radicamenti è nostalgia che si fa speranza. Significa superare l’indole lamentosa che caratterizza spesso i calabresi. Più che una Calabria nuova, dobbiamo cogliere un nuovo modo di vederla. Altrimenti – conclude Giuseppe Sommario – vincerà sempre l’altro racconto».

info@meravigliedicalabria.it

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