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Notte di San Lorenzo, tutti con il naso all’insù in Calabria

Notte di San Lorenzo, tutti con il naso all’insù in Calabria

Come ogni anno torna puntuale l’appuntamento con lo spettacolo che le «stelle cadenti» sono capaci di regalare nel cielo notturno, nel quale, secondo gli astronomi, lo spettacolo del 2023 supererà quello dell’anno appena trascorso. La «Notte di San Lorenzo» è un momento iconico spesso impresso nei ricordi dell’adolescenza di tutti, ideale per passare una serata in compagnia con il mento all’insù osservando il passaggio delle Perseidi. Anche se astronomicamente, data la presenza della Luna nel cielo calabrese, la notte ideale per l’osservazione delle stelle cadenti è posticipata al del 12 agosto aspettando l’alba di domenica 13, quando il satellite terrestre sarà più defilato aumentando la visibilità.

Spesso stando attenti e fissando di continuo il cielo in attesa di scorgere i primi bagliori in movimento non accade nulla, mentre le vera meraviglia si manifesta quando, all’improvviso, lo stupore di aver visto una stella cadente si associa alla tradizione popolare che suggerisce di accorpare a questo spettacolo un desiderio, un obiettivo o un’ambizione, che si spera possa avverarsi con la stessa rapidità di quella sfuggente epifania di bellezza.

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Foto di Pixabay

Dove osservare le stelle cadenti in Calabria: Reggio Calabria e tutte le zone montane e pedemontane

Tutti, almeno una volta abbiamo volto gli occhi al cielo per cercare di osservare le «stelle cadenti» in una calda serata estiva in riva al mare o negli incantevoli borghi pedemontani del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, aree con basso inquinamento luminoso e dunque particolarmente indicate, spesso più dei suggestivi tratti costieri, per la vista delle bellezze del cielo notturno. Tra due coste, in alcuni tratti ancora incontaminate, e un ricco entroterra autentico, i siti d’osservazione sono davvero numerosi, tra questi la Città Metropolitana di Reggio Calabria sembra offrire numerose «zone scure» senza eccessive luci artificiali e dunque ideali per la notte del 10 agosto.

Un’altra area d’eccezione per osservare le meraviglie del cosmo è senza dubbio, tra le già citate aree montane, l’Aspromonte che infatti fa parte del progetto Prisma, la rete italiana per la sorveglianza sistematica delle meteore e dell’atmosfera. Ovviamente anche il contesto della Sila piccola catanzarese costituisce un sito unico per trascorrere una piacevole nottata in compagnia osservando le stelle cadenti, dato che, proprio il Comune di Taverna, è stato scelto come location per la costruzione di uno dei più grandi e tecnologicamente avanzati osservatori astronomici del Mezzogiorno, dal quale da diversi anni si studia il cielo profondo grazie alla fotografia astronomica.

San Lorenzo, il protettore dei sogni

La leggenda racconta che la notte del 10 agosto del 258 d.C. San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, venne arso vivo sulla graticola per una disputa riguardante alcuni beni tra la Chiesa e l’Imperatore Valeriano. Prima che l’astronomia facesse spazio al rigore scientifico si credeva quindi che le «stelle cadenti» fossero dunque le lacrime o i tizzoni di San Lorenzo durante il suo martirio che continuerebbero a manifestarsi nel cielo ogni notte proprio il 10 agosto per ricordarne ai posteri la memoria.

Già prima della diffusione del cristianesimo, nella tradizione romana pagana era diffusa l’usanza di riunirsi per osservare il cielo notturno in questa data, poiché si riteneva che le stelle cadenti fossero dei presagi di buona raccolta dei campi inviati dal Dio Priamo ai contadini.

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina di Ryan Hutton su Unsplash

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