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Morano Calabro il «presepe» ai piedi del Pollino

Morano Calabro il «presepe» ai piedi del Pollino

«Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono».
William Blake

Un meraviglioso borgo, tra i più belli d’Italia dal 2003, da molti definito il «Presepe del Pollino» per la presenza di un abitato iconico nel quale le case corrono unite dalle vie l’una vicina all’altra, strette e avvolte dalle montagne del Pollino, capaci di regalare un paesaggio indimenticabile. Benvenuti a Morano Calabro.

Dove volgere lo sguardo? Se ci arriviamo da lontano, lentamente, un passo alla volta, la vista di questo borgo, bandiera arancione per il Touring Club Italiano, che lo ha consigliato per il suo ricco patrimonio di arte, cultura e natura, è simile a quella di un quadro. Guardi subito al suo interno e ne resti entusiasta, meravigliato e sorpreso, vai dritto al punto vuoi percepirne subito i tratti caratteristici, ma poi soffermandoti sui dettagli noti che la cornice non è inferiore alla bellezza del quadro. La cornice in questo caso è il verde del Pollino che avvolge, custodisce e rappresenta un’icona di questo incredibile incontro tra uomo e natura, in grado di raccontare come debba esistere un armonioso equilibrio con l’ambiente, tanto che Morano Calabro è parte del progetto «Eden», sviluppato dall’Unione Europea per selezionare le mete adatte al turismo sostenibile.

L’abitato medievale del cosentino è un dedalo di viuzze in cui la pietra è l’indiscussa protagonista del borgo che si sviluppa attorno ai ruderi del castello normanno-svevo, nel quale l’architettura affascina e quasi confonde per la sua bellezza, proprio come in un’opera d’arte di Escher. L’artista, ispirato dalla sua vista, ne produsse un ritratto al contrario come se il paese si mostrasse all’osservatore attraverso uno specchio. E chissà che proprio il suo alternarsi a ritmo costante e senza sosta di case, strade e passaggi abbia influenzato l’artista nella sua produzione litografica della «relatività» nella quale si susseguono scale e spazi geometrici stretti tra loro.

L’architettura di Morano Calabro si distingue inoltre per la presenza di numerose strutture religiose, a testimonianza della sua profonda devozione, che si alternano e arricchiscono l’abitato cittadino come la Chiesa di San Bernardino da Siena, quella di Santa Maria Maddalena e la Collegiata di San Pietro e Paolo, in grado di aggiungere un ulteriore incentivo soprattutto rivolto al turismo religioso per visitare questo borgo unico.

Il genius loci: l’anima identitaria e distintiva di Morano Calabro

Un’interazione tra il luogo e la sua identità profonda, l’anima di Morano Calabro osservabile nel territorio, un’atmosfera e un’energia unica fatta di aria pura dall’odore di caminetto nelle stagioni fredde e di una fresca brezza profumata che spira tra le montagne del Pollino, fiero custode di uno dei borghi più belli d’Italia.

«Il Pollino è lì, verde o innevato, con la sua aria pura, nella buona o nella cattiva sorte. è da tempi immemorabili la montagna di Apollo, sacra per nomen et numen. E’ l’aroma dei boschi che entra nelle case insieme al profumo del pane. E’ la brezza che va a visitare in sogno i moranesi emigrati in terre lontane. Il Pollino è il genio mutevole e bizzarro di questi luoghi su cui soffia ancora lo spirito greco-romano della divinità apollinea».

I Borghi più belli d’Italia

La bellezza distintiva del borgo e del suo territorio, un’energia unica e caratteristica apprezzabile fino in fondo solo in prima persona, è questo il genio e lo spirito dei luoghi di Morano Calabro, un scenario di natura e anima.

La festa della bandiera, cultura e tradizione di una comunità calorosa e accogliente

Arte, natura, un borgo fantastico tra i più belli d’Italia, ma anche i segni di una cultura profonda ricercata e fatta rivivere dalla comunità che anima Morano Calabro, in grado di mostrare ai turisti e ai suoi visitatori tutta la sua accoglienza. Se vi capita di andare in questo borgo unico in estate o in primavera potrete assistere alla celebre tradizione della «festa della bandiera». L’evento racconta la storia della battaglia tra i moranesi e i pirati saraceni e si caratterizza per la sentita partecipazione dei cittadini, capace di attirare turisti curiosi di osservare cavalieri, sbandieratori ed eventi culturali alternati a momenti rilassanti e di intrattenimento. Una tradizione in grado di valorizzare e promuovere la storia locale attraverso un racconto che si fa esperienza da provare in prima persona.

Campotenese, un hub per il trekkig, la mountain bike e le escursioni a cavallo nel Parco Nazionale del Pollino

Gli amanti della natura, delle passeggiate e delle escursioni nel verde non potranno resistere al fascino magnetico di questi luoghi, capaci di fare della tranquillità tipica delle aree interne un punto di forza valorizzato dal turismo lento. Diverse le attrazioni e le modalità di entrare in contatto in prima persona con la bellezza, i paesaggi e i profumi dei boschi: ovviamente il trekking, un passo alla volta immersi nella natura, ma anche la mountain bike o una gita in sella a cavallo sono alcune delle esperienze da provare in questo suggestivo scenario nel quale trascorrere delle vacanze rilassanti per ritrovarsi.

La bellezza in ogni dove, dal bosco che ci circonda al paesaggio da vivere: il verde degli alberi si unisce infatti all’azzurro del mare, anzi dei mari, perché dai sentieri è possibile volgere lo sguardo verso il Mar Jonio, il Tirreno e l’Adriatico, ma anche osservare i caratteristici borghi montani del comprensorio arroccati sulle montagne che li avvolgono e sembrano custodirne l’identità, la storia e le tradizioni conservate nel tempo e aperte all‘accoglienza riservata ai loro visitatori.

Flora e fauna dalla biodiversità ricca e prospera arricchiscono la bellezza dell’ itinerario: in questi territori compresi all’interno del Parco Nazionale del Pollino, capace di tutelarli e valorizzarli, sui pendii più alti spicca fiero e solitario il simbolo del Parco, il pino loricato in grado di raccontare ai suoi osservatori una storia di resilienza della natura in Calabria, mentre più in basso il protagonista della vegetazione è il faggio con le sue foreste fitte e rigogliose.

di Matteo Cosco

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina di E-borghi

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