Monte Tiriolo, lo spettacolare passaggio dei falchi pecchiaioli sulle vette – FOTO
Monte Tiriolo riserva sempre occasioni spettacolari di contatto diretto con la natura. Sopra le vette del monte collocato al centro dell’Istmo di Catanzaro hanno sono passate nei giorni scorsi oltre tremila falchi pecchiaioli. Un passaggio emozionante documentato dalle foto di Mimmo Bevacqua e dal professor Francesco Cuteri, docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
Ed è stato proprio il noto archeologo in un post a segnalarne il passaggio. «Ogni tanto – esorta nel suo post – proviamo a sollevare lo sguardo per gioire».
E polemicamente fa notare l’accademico: «Intanto, poco lontano, pensano a seminare pale eoliche». Un’affermazione che suona come ammonimento a non danneggiare un ambiente così incontaminato.
Le bellezze del Monte Tiriolo
Ricordiamo che Monte Tiriolo che collocato a nord-est dell’omonima cittadina in provincia di Catanzaro ha una rilevanza notevole sotto il profilo naturale oltre che storico. Petrograficamente, si presenta, infatti, come una massa sedimentaria con un nucleo centrale di calcari cristallini, ricoperti sulle falde da dolomie saccaroidi.
Si trovano sulle falde vari tipi di minerali: miche, calcite, granati nella varietà grossularia ed almandino, spinelli verdi, vesuvianite e quello ricercato dai collezionisti la gahnite. Un materiale decisamente molto raro noto anche come spinello di zinco o automolite. Inoltre questa montagna rappresenta l’ultimo testimone di un’antica falda di ricoprimento. Il processo di erosione che nei millenni hanno impresso alla montagna i fiumi paralleli a essa, Corace a Est e Amato a Ovest, le ha dato una morfologia caratteristica a tronco di piramide a base rettangolare.
Il Monte Tiriolo è noto soprattutto per le sue grotte, che sono state citate nella letteratura paletnologica calabrese sin dal 1878. Le cavità più importanti sono la Grotta della Cozzetta e la Grotta di Re Nilio. Queste grotte si originano attraverso marcate fratture nella roccia, testimonianza di antichi eventi sismici.
Sempre sotto il profilo storico, la cima del monte è cinta da un notevole complesso fortificato con torri quadrangolari, semicircolari, bastioni. Questo complesso fortificato, noto come Fortezza Monte, è la conseguenza della decisione dell’imperatore Giustiniano di fortificare tutte le terre riconquistate durante la guerra greco-gotica. Da qui la rilevanza storica, oltre che naturalistica dell’intera area e che giustamente il professor Cuteri esorta a preservare. (rds; foto: Mimmo Bevacqua, Francesco Cuteri)
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