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Lungo il tragitto, un pezzo di storia ferroviaria calabrese

Lungo il tragitto, un pezzo di storia ferroviaria calabrese

Gli appassionati della storia ferroviaria e dei viaggi dovranno segnare le date del 28 e 29 settembre prossimi perché, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’Archivio di Stato di Cosenza ospiterà una bellissima mostra documentaria e fotografica intitolata “Lungo il tragitto”. Un evento che svelerà la parte più bella di una storia sconosciuta a tanti, ma soprattutto racconterà il ruolo essenziale che la rete ferroviaria ha avuto nel territorio calabrese.

Le ferrovie sono un patrimonio

Quest’anno, il tema scelto per le Giornate Europee del Patrimonio è “Patrimonio in cammino”, un invito a esplorare percorsi, vie di comunicazione e reti che nel tempo hanno aiutato gli scambi culturali e commerciali. E quale simbolo migliore delle ferrovie per raccontare questa storia? Nella mostra, curata dall’Archivio di Stato, saranno esposti preziosi documenti del Fondo Aletti. Tra questi, alcune perle storiche per gli appassionati di ferrovie: la Relazione sulla ferrovia Cosenza – Paola, il Piano delle Linee e la Planimetria del tronco ferroviario Cosenza – Nocera, o la Mappa del nuovo tracciato della linea ferrata Paola – Cosenza – Rogliano, testimonianze inconsuete dell’evoluzione del trasporto su rotaia nel sud Italia.

Gli scampoli di storia calabrese della famiglia Aletti

È una storia d’altri tempi – siamo alla fine del 1800 – quella dell’ingegnere di origine varesina Adone Aletti, che fu tra i pionieri della costruzione di alcuni tronchi ferroviari in Calabria, come la tratta Palmi-Bagnara-Reggio e le linee calabro-lucane. Con la famiglia si trasferì per lavoro prima a Bagnara Calabra, poi a Cosenza, dove diede avvio a diverse attività industriali, tra cui le fabbriche di laterizi ancora visibili, per quel che rimane, a Rende e Trebisacce. Suo figlio Ezio conseguì la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, tornò nella cittadina jonica per dedicarsi alla gestione della Fornace di Trebisacce, un impianto industriale che riuscì, nei primi anni del ‘900, a coniugare produttività e dignità del lavoro. Dopo la sua morte avvenuta a Roma nel 1977, Palazzo Aletti di Trebisacce fu donato, in parte, al Comune dalla moglie Annamaria Gruenhut Bartoletti. Negli anni 80, l’Ente acquistò la parte restante e l’edificio divenne la sede dell’IPSIA, intitolato ad Ezio Aletti. Per volontà della famiglia, la documentazione imprenditoriale Aletti è stata donata al Museo della Ferrovia di Pietrarsa e all’Archivio di Stato di Cosenza (il Fondo Aletti).

In mostra i tesori ferroviari

L’Associazione Studi Storici Mediterranea Calabro Lucane (ASSMCL), formata da un gruppo di esperti e appassionati di ferrovie, ha predisposto all’interno della mostra un’esposizione di oggetti storici come vecchie obliteratrici, pinze per i biglietti, lampade ferroviarie, e persino divise d’epoca con giacche, cappotti e cappelli. E poi ancora le trombette in ottone a forma di corno, in varie dimensioni, ad una sola tonalità. Quelle più piccole, che venivano utilizzate per dare l’avviso principale al macchinista dell’ordine di partenza del treno, e quelle più grandi invece, che erano destinate ai cantonieri e servivano sui cantieri di lavoro per segnalare l’arrivo di un treno o un eventuale pericolo. Ci sarà anche un modellino in scala che riproduce la fermata di Fondente, lungo la strada ferrata che porta sull’altopiano Silano, e anche la riproduzione di una locomotiva a vapore, come a ricreare un piccolo angolo del passato.

L’inaugurazione il 28 settembre

L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato 28 settembre alle ore 17:00 presso la Sala convegni dell’Archivio di Stato di Cosenza. L’evento sarà introdotto dalla Dott.ssa Maria Spadafora, Direttrice dell’Archivio, e interverranno i rappresentanti dell’Associazione Studi Storici Mediterranea Calabro Lucane, Fedele Sirianni, Presidente ASSMCL, Giovanni Tomaselli, componente del consiglio direttivo ASSMCL, Carmine Bonadias, componente del consiglio direttivo ASSMCL, e il ricercatore Emanuele Francesco De Luca.

L’economia delle botteghe

Di particolare interesse sarà anche la relazione dello studioso Emanuele Francesco De Luca. Il suo lavoro di analisi su molti documenti dell’Archivio di Stato di Cosenza, come atti notarili, decreti reali e atti ministeriali, ha permesso di ricostruire il ciclo produttivo delle botteghe situate in via delle Concerie, scoprendo che proprio l’attività di conciatura delle pelli rappresentava un elemento primario nella struttura sociale ed economica della Cosenza antica. Gli studi di De Luca rivelano il modo in cui l’identità della società del tempo si è formata, proprio grazie alle relazioni e agli scambi che avvenivano in alcuni dei “quartieri bassi” della città. Un centro sicuramente vivace da questo punto di vista, come testimoniano i nomi di molte vie e piazze intitolate ai mestieri e al commercio che vi si svolgeva, come le vie degli Orefici, dei Casciari, dei Follari, dei Forni, dei Mercanti, dei Pignatari, dei Cordari, dei Pettini, delle Uova, dei Sartori, dei Sellari e della Neve.

Lungo il tragitto, connessioni tra luoghi e comunità

Conservato all’interno dell’Archivio di Stato di Cosenza c’è un patrimonio storico invidiabile, fonte preziosa per gli studiosi, che può riservare sorprese a chi sa leggere le fonti. In questo caso, per chi ama la storia, e in particolare quella legata alle ferrovie, “Lungo il tragitto” è una rara opportunità da cogliere al volo, fra i documenti che raccontano “connessioni” tra luoghi e comunità, quelle che passano anche sulle linee della memoria, esattamente come sulle linee ferroviarie ancora in uso e forse, ancora, su quelle dismesse.

Di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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