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Linea Verde, Vinitaly and the City si farà (di nuovo) a Sibari

Linea Verde, Vinitaly and the City si farà (di nuovo) a Sibari

Con il mare là ad un passo, gli uliveti secolari, l’olio della Cassanese e quello della Dolce di Rossano, le clementine, i kiwi, il pane, la pasta, i legumi, i sapori nostrani. Se è vero che un dio ci ha messo di suo, l’uomo ha fatto proprio di tutto per costruire il paradiso in terra. A vedere l’ultima puntata di Linea Verde di Rai 1 – condotta da Livio Beshir, Peppone Calabrese e Margherita Granbassi – andata in onda domenica scorsa, si prova quasi meraviglia nella scoperta della Piana di Sibari. O meglio, i calabresi sono ben consapevoli di ciò che hanno, ma guardare tutto quanto messo in fila e ben confezionato in un programma di punta, stupisce sempre.

È stato un episodio che ha avuto per filo conduttore l’olio nuovo e quello che gira attorno, dalla raccolta delle olive alla loro molitura in giornata e, ovviamente, alla produzione dell’oro verde. La Calabria corre seconda dietro al primato della Puglia in termini di numeri, ma sono in ogni caso cifre assai grandi se consideriamo che, solo nella Piana di Sibari, sono 25mila i quintali di olio prodotti. Accanto a questo, nella puntata, la magnificenza delle clementine di Calabria Igp. La zona di produzione contempla 61 comuni in tutte le province calabresi, ma nella Piana di Sibari, di clementine, se ne raccoglie il 70% del totale. Sull’intero territorio regionale, poi, sono circa 3.500 gli ettari di piantagioni di kiwi, al terzo posto in Italia per superfici coltivate dopo Lazio ed Emilia Romagna. E una gran parte prodotta, pure, nella Piana di Sibari.

In mezzo a tutti i numeri, alla qualità, all’eccellenza, alle belle immagini della zona, l’antica città di Sibari si è svelata come una vera perla che sembra osservare tutto da lontano, e invece “è” il territorio stesso. La sua è una lunghissima storia, che dura dallo splendore della Magna Grecia – con quei coloni temerari che vennero a impossessarsi della civiltà degli Enotri – fino ai giorni nostri.

Livio Beshir, uno dei tre conduttori, ha chiacchierato con Filippo Demma – il direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari – in un luogo del museo non accessibile al pubblico. «Siamo nei magazzini del Museo archeologico nazionale della Sibaritide che raccolgono il materiale scavato nel corso degli anni in tutto il territorio dell’antica Sibari». È un altro tesoro quello che Demma mostra al conduttore di Linea Verde. C’è «un lotto di materiali sequestrato e poi confiscato dalle forze dell’ordine e portato qui. Sibari  – spiega – è la grande metropoli della Magna Grecia, famosissima per aver dominato un territorio molto esteso e ricco in Italia meridionale, e anche per aver approfittato del fatto che questa era una pianura estremamente fertile. Le tappe dello sviluppo agricolo di Sibari cominciano forse già prima della colonizzazione, con il contatto con le popolazioni locali». Ci sono tante cassette sugli scaffali dei magazzini, piene di frammenti di bellezza «Si tratta di reperti – continua Demma – rinvenuti in diverse circostanze. Sono corredi tombali, o di olle deposte nelle sepolture, a volte anche reperti deposti in area sacra. Sono però reperti tutti collegati con le produzioni agricole del tempo, si tratta di anfore, di brocche».

Una grande comunità, così opulenta e attenta allo sfruttamento della terra, che sembrava essere imbattibile anche nella coltivazione dell’uva e, quindi, nella produzione del vino:« Erano così copiose che venivano trasportate dalla vigna al porto – dove poi venivano messe le anfore per essere esportate – direttamente negli “enodotti”, cioè degli acquedotti che, invece dell’acqua, portavano del vino».

Da questa immagine è nato anche il progetto che l’estate scorsa ha portato la più grande fiera espositiva enologica italiana, che per la prima volta è uscita da Verona, proprio all’interno del Parco archeologico. In collaborazione con la Regione Calabria, il Vinitaly and the City, ha sorpreso tutti. «Sono stati tre giorni fantastici di degustazione, di workshop, di progetti – continua entusiasta Demma – e il successo è stato così clamoroso, con oltre 20.000 presenze in totale, che – annuncia in anteprima – la Regione Calabria ha deciso di investire addirittura sulla seconda edizione: all’inizio di agosto 2025 avremo Vinitaly and the City 2 al Parco di Sibari».

Grazie al lavoro di squadra che è stato capace di mettere in piedi, Demma sta cambiando il volto dei Parchi calabresi che si aprono a una serie di iniziative, sollecitando un interesse nuovo e trasversale attraverso un linguaggio molto più accattivante che passa anche da questo tipo di eventi. Faceva caldissimo anche a fine agosto quest’anno, e non spaventerà l’idea di replicare proprio nel cuore dell’estate prossima, nella piacevolezza di godere, alla sera, di un Parco archeologico vivo che non si offre solo come luogo scenografico, ma è evento esso stesso.

La puntata di Linea Verde ha iniziato il viaggio da Rossano per proseguire a San Giorgio Albanese, a Corigliano Calabro e al Parco Archeologico di Sibari, con un passaggio sul Tirreno cosentino a Santa Maria del Cedro.  È stata realizzata nell’ambito della convenzione tra Rai Com e Regione Calabria, Dipartimento Turismo e Fondazione Calabria Film Commission.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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