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Le Reali Ferriere, storia di un glorioso passato

Le Reali Ferriere, storia di un glorioso passato

Ricco sito dalle caratteristiche geologiche uniche con importanti giacimenti minerari e rocce acide come granito e quarzo, la Ferdinandea è un luogo particolarmente interessante per l’archeologia industriale e il profondo valore economico e storico ricoperto non solo per la Calabria, ma per l’intero Sud Italia che ha qui visto la culla della sua prima industrializzazione.

Ci troviamo in prossimità delle Serre calabresi attorno ai comuni di Stilo, Bivongi, Brognaturo, Mongiana e Serra San Bruno, a cavallo tra la provincia di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia nella vallata in cui scorre il fiume Stilaro. Ancora poco conosciuto rispetto alla sua importanza economica e storica, proprio in questo ricco territorio, per oltre duemila anni è stato attivo uno dei poli industriali più importanti del Mezzogiorno legato alla siderurgia.

Attorno alla Reale Fonderia Ferdinandea, impiegata anche come tenuta di caccia dai Borboni, si sviluppò un vero e proprio centro siderurgico con diversi opifici nel quale si lavorava finemente il ferro, in grado di attirare imprenditori e competenze specializzate dai distretti minerari europei per lavorare assieme alle antiche e pregevoli maestranze locali, oltre alla fabbrica d’armi di Mongiana tra le più importanti dell’Italia dell’epoca e in grado di rifornire ingenti armamenti all’esercito borbonico.

Con la nascita dello Stato Unitario, i Savoia decisero di non proseguire l’attività estrattiva e vendettero gli stabilimenti al parlamentare Achille Fazzari, riconvertendo solo in parte la Ferdinandea, eletta a residenza montana, attraverso la costruzione di due tratte ferroviarie.

L’ecomuseo

Un ecomuseo è uno specchio in cui questa popolazione si guarda, per riconoscersi, cercando la spiegazione del territorio al quale appartiene, assieme a quelle popolazioni che l’hanno preceduta, nella discontinuità o nella continuità delle generazioni. Uno specchio che questa popolazione offre ai propri ospiti, per farsi meglio comprendere, nel rispetto del suo lavoro, dei suoi comportamenti, della sua intimità.  G.H. Rivière

Con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il lascito storico ed economico della Ferdinandea e di recuperare l’identità culturale dell’area, è nato l‘Ecomuseo delle ferrerie e fonderie della Calabria attivo nel recupero di una bocca della miniera “Garibaldi“, nel restauro della centrale idroelettrica l'”Avvenire” e degli antichi mulini “do Regnante” e “do Furnu” impiegati per frantumare i minerali estratti. Nella zona è inoltre presente Il museo di Archeologia industriale e della cultura materiale, un unicum in tutta la regione che impiega supporti audiovisivi per raccontare e far rivivere le sensazioni e lo spirito di questi luoghi.

Le escursioni nei boschi della Ferdinandea

Oltre a visitare l’ecomuseo, la villa borbonica, il laghetto artificiale e la ferreria, l’antica Ferdinandea costituisce un suggestivo scenario tra fitti e verdi boschi di faggi nel quale è possibile percorrere alcuni dei sentieri indicati dal Club Alpino Italiano come la diga Giulia, la cascata del Marmarico, il Monte Pecoraro che costituisce la vetta più alta delle suggestive Serre e il Sentiero del Brigante.

Insomma, tanto per motivi naturalistici che storico-economici questi luoghi rappresentano una di quelle mete calabresi che vale proprio la pena di visitare.

di Matteo Cosco

info@meravigliedicalabria.it

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