Skip to main content
Notizie

Le fortificazioni arcaiche scoperte dall’archeologo italoamericano nella Locride

Le fortificazioni arcaiche scoperte dall’archeologo italoamericano nella Locride

La celebre e rilevante storia della colonia magno graeca di Locri Epizefiri si arricchisce di una nuova pagina archeologica, probabilmente destinata ad incidere non solo sulla storia della Locride e della Calabria, ma anche su quella nazionale. Infatti nel sito archeologico di Bregatorto nel Comune di Antonimina, in provincia di Reggio Calabria, il ricercatore ell’Università del Kentucky, George Crothers e la ricercatrice della Washington University, Margot Crothers, avrebbero scoperto il più antico sistema di fortificazioni dell’intero Mezzogiorno in base a quanto riportato dalla testata Metis.

Paolo Visona - Meraviglie di Calabria - 2
Paolo Visonà – Foto di Metis

Il condizionale è ancora d’obbligo in attesa di futuri scavi di approfondimento, tuttavia, come scritto anche da Metis: “a Bregatorto, che riteniamo sia uno tra i più importanti siti, abbiamo eseguito solo degli scavi mirati ma possiamo dire che rientra in quello che è il più antico sistema di fortificazioni del Sud Italia. Nel corso dei lavori ad Antonimina sono stati rinvenuti vasi, di cui uno intatto, e molto altro materiale che sarebbe appropriato collocare in una stanza del Comune o all’interno di un antiquarium”, ha affermato l’archeologo Paolo Visonà, specializzato nell’interazione culturale tra popolazioni greche e indigene e nei sistemi di difesa territoriale locale, che ha presentato gli esiti degli ultimi lavori eseguiti ad Antonimina.

Il progetto di scavo, finanziato dalla fondazione per l’Archeologia Calabra, ha assicurato “il rinvenimento di un sistema difensivo pianificato che è unico nel suo genere in Italia, creato da Locri Epizefiri nell’entroterra montuoso per difendere la città e i suoi abitanti”, ha poi proseguito Visonà. Nel sito archeologico è stata dunque scoperta la presenza di un forte costruito della colonia magno graeca di Locri e di una struttura più piccola, di forma quadrangolare, che potrebbe essere un vero e proprio santuario di frontiera.

La scoperta è rilevante in quanto arricchisce la conoscenza che abbiamo verso la nostra storia e il suo territorio, al cui interno sono ancora conservate e riemergono le tracce di quel passato che ci ha influenzato e che oggi merita di essere studiato, approfondito e conosciuto per essere valorizzato. Il sistema di fortificazioni locrese, secondo l’archeologo Visonà, era inoltre stato progettato e costruito con attenzione e precisione, come si potrebbe osservare grazie alla presenza di un sistema capillare di fortezze che stazionavano sui confini capaci di ospitare guarnigioni composte da venti a quaranta persone, delle vere e proprie caserme, saldamente fortificate anche grazie alla presenza di torri.

Le ricerche sul terreno, iniziate nel 2017, si sono poi spostate quest’anno dal sito di Bregatorto nel territorio compreso nel Comune di Mammola in località Torre Candito, dove il magnetometro e il georadar hanno individuato l’antica struttura militare di circa duemila metri quadrati, di cui si intravedono resti rurali a circa un metro di profondità, i cui scavi di verifica delle proiezioni potrebbero presumibilmente partire dal prossimo anno. Inoltre, gli studiosi già dal 2019 hanno identificato un antico sito archeologico di forse duemilacinquecento metri quadrati che potrebbe custodire le tracce di una fattoria greca di età forse ellenistica, probabilmente realizzata con gli stessi materiali della fortificazione militare, che potrebbe avere a che fare con la seconda guerra punica, testimoniando la presenza di Annibale nel territorio.

info@meravigliedicalabria.it

Foto di Copertina del sito Visit. Antonomina

Tag correlati
Condividi
Carrello0
Non ci sono prodotti
Continua a fare acquisti
Search
×