Le coste calabresi: una battaglia per la salvaguardia ambientale
Le spiagge calabresi rischiano di perdere il loro fascino naturale a causa di cemento, privatizzazioni, illegalità e inquinamento. L’associazione Another Beach Project si impegna a difendere un’area specifica a Isola di Capo Rizzuto, nella provincia di Crotone, promuovendo un modello di turismo consapevole, ecologico e solidale.
Le coste calabresi, conosciute come la Costa degli Achei, dei Saraceni, degli Aranci, dei Gelsomini, Viola, degli Dei e dei Cedri, sono mete turistiche molto pubblicizzate. Tuttavia spesso nascondono una realtà meno idilliaca: spiagge danneggiate da mareggiate, crolli di costoni, strade inaccessibili, speculazione edilizia e aree privatizzate illegalmente.
La Calabria, con oltre 700 chilometri di costa, detiene il triste primato della regione italiana con la maggiore inaccessibilità delle spiagge, circa il 60%. Questo dato è aggravato dai cambiamenti climatici che intensificano i problemi esistenti. Nonostante ciò, Another Beach Project ha trovato un angolo da proteggere lungo la Statale 106, al chilometro 227, a Isola di Capo Rizzuto.
Il camping di Sovereto dimostra che un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente è possibile anche in Calabria. L’associazione si impegna a preservare la cultura, la natura e l’accoglienza come valori fondamentali contro la speculazione e l’inquinamento.
Alessandra, la presidente dell’associazione ha raccontato che il progetto è nato ufficialmente nel 2015, ma lavorano da molto prima. Il loro intento è quello di offrire un’alternativa al turismo tradizionale e di mostrare una Calabria diversa ai visitatori.
Le alte temperature e gli incendi, sempre più frequenti, rappresentano una sfida costante per il camping di Sovereto. Nonostante ciò, la battaglia per proteggere le coste calabresi continua grazie all’impegno di Another Beach Project. La speranza è che questo modello di turismo sostenibile possa espandersi e diventare un esempio per altre regioni italiane, salvaguardando il patrimonio naturale per le future generazioni.
Fonte e credits copertina: italiachecambia