L’Aspromonte delle Faggete vetuste, come vivere una favola
Lo scenario di un bosco è per eccellenza quello di una favola. E la Calabria di favole ne può svelare tantissime. C’erano una volta, e ci sono ancora, le Faggete vetuste di Valle Infernale. Siamo nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, il versante è quello ionico del massiccio di Montalto, respiriamo a circa 1500 metri sul livello del mare, la linea d’area è tra i comuni di Samo e San Luca. Il passaggio in realtà è impervio, caratteristica che spiega il riferimento a “infernale”, ma è proprio questa inaccessibilità che sembra aver preservato la naturalezza e la spontaneità dei luoghi nel corso del tempo. Le faggete di questa Valle si presentano come boschi di faggio primordiali, che hanno superato il tempo dei mutamenti ambientali ed anche l’invadenza dell’uomo. È un bosco che si racconta per cinquanta ettari, tra le valli di due torrenti, il Bonamico e l’Infernale. Il valore è inestimabile, e lo sa bene l’Unesco che di queste faggete ne ha fatto Patrimonio Mondiale dell’Umanità, con l’esclusiva di essere il sito più a Sud della rete delle faggete riconosciute dall’Unesco. L’essere così a meridione rappresenta un altro valore aggiunto, questi alberi infatti si comportano come una sorta di laboratorio ambientale, sono capaci di affrontare e superare le stagioni più calde e secche, e quindi sarebbero anche in grado di rispondere al cambiamento climatico mantenendo la biodiversità dell’ambiente. Come dire, un’eccellenza territoriale che ha pochi eguali. E con una diversità biologica assai variegata, tra rarità di specie come quella del coleottero Rosalia alpina, noto per la sua particolare colorazione blu e nera. Questi alberi disegnano un paesaggio boschivo inedito, li caratterizza una forma generalmente robusta e un po’ ritorta che li distingue da altri alberi dei dintorni, come la quercia farnetto, con larghe foglie. Passeggiare tra questi boschi può voler dire imbattersi in Demetra, la quercia più antica del pianeta, ha quasi mille anni, e non si dice dove sia esattamente.
Ben visibili invece possono essere le Cascate Forgiarelle che sfiorano la zona delle vetuste e si possono scoprire grazie alla praticità delle guide. Dopo aver camminato tra le altezze dei boschi l’apertura dello sguardo verso le cascate è un’esperienza impareggiabile. Si “esibiscono” con un salto di ben settanta metri, sono alimentate dal fiume Ferraina e, gettandosi in piccoli laghi naturali, creano un suggestivo scenario ancora impreziosito dalle varianti cromatiche delle rocce presenti. Il silenzio di una natura incontaminata, i tesori nascosti come Demetra, l’aria pura che arriva anche dal mare, e il rumore delle acque a cascata, sono un’esperienza di paesaggio che si offre a quanti sanno apprezzare la bontà di questo territorio, e sono consapevoli che trovarsi in questa parte di Calabria e sperimentarne la meraviglia è un dono di natura sì, ma da continuare a preservare.
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