L’area grecanica con il suo Bergamotto finisce su “Freccia”. Ed affascina Calabrese
«La Calabria stupisce e i calabresi sorprendono. Ne prendo atto durante uno dei miei giri in lungo e in largo per l’Italia, questa volta in direzione sud». È l’incipit della rubrica pubblicata su “La Freccia” di Peppone Calabrese, sommelier, oste ma soprattutto conduttore della celebre trasmissione “Linea Verde” in onda su Rai1 che dedica all’area Grecanica.
Sul magazine del Gruppo FS, Calabrese racconta del suo viaggio in quel lembo del Reggino che si sviluppa lungo il mar Jonio e che abbraccia centri affascinanti come Gallicianò e Amendolea, nel comune di Condofuri, Bova, e soprattutto Pentidattilo, la frazione spettacolare del Comune di Melito Porto. «Posti da far girare la testa, insomma», commenta nel pezzo Calabrese.
E nella farmacia a Marina di San Lorenzo che Calabrese incontra Giovanna Pizzi, farmacista, giornalista, promoter del territorio ma soprattutto sommelier di fama che supera i confini regionali.
Con lei il conduttore di tante puntate di Linea Verde intrattiene un dialogo per conoscere da vicino “La terra del Bergamotto” e in particolare di quell’agrume famoso in tutto il mondo per le sue molteplici finalità. Ad iniziare da essere base essenziale per la produzione dei più importanti profumi del Pianeta.
«Il bergamotto di Reggio Calabria – racconta Pizzi a Calabrese – ha un aroma inebriante, molteplici proprietà salutistiche e una storia affascinante. Ha la forma di un’arancia, è di colore verde ma diventa giallo quando è maturo. La pianta cresce e fruttifica solamente lungo il versante ionico della provincia di Reggio Calabria e la qualità migliore si esprime in quella che è la punta estrema dello Stivale, nella zona attraversata dalla fiumara dell’Amendolea, in Aspromonte. Innumerevoli sono stati i tentativi di piantare il bergamotto in altre parti del mondo ma non ha mai attecchito».
Il racconto della più importante sommelier della regione va avanti e si sofferma anche sulla storia del bergamotto di cui lei è anche produttrice. «Luigi XIV, Re Sole – ricorda sulle pagine di “Freccia” – lo faceva spargere per tutta la Reggia di Versailles e questo frutto è anche la base fondamentale della celebre Acqua di Colonia. Tutt’oggi è un componente importante dei profumi di alta gamma, non solo per il suo specifico odore ma anche per la sua capacità di fissare e armonizzare tutti i sentori del bouquet aromatico. Lo straordinario bergamotto ha anche diverse proprietà medicinali: il suo succo, per esempio, ha la capacità di abbassare i livelli di colesterolo, glucosio e trigliceridi nel sangue e aiuta a prevenire l’accumulo di grasso nel fegato».
Ma quel frutto è base anche per tante pietanze dal risotto ai dolci passando ai gelati le marmellate e i liquori fatti in casa. Ma soprattutto rappresenta un legame diretto con la terra. Con la Calabria. «Se c’è una cosa certa per noi – spiega Pizzi dopo una sollecitazione di Calabrese – è il richiamo delle radici. Quel senso di appartenenza che ci lega indissolubilmente alle origini e ai sapori che ci appartengono. Niente ci emoziona più di quel piatto che preparava la mamma o del gusto perduto di quella rarità che si mangiava a casa dei nonni. E quando tutto questo si intreccia con le tradizioni tipiche di un luogo, diventiamo custodi inconsapevoli di un pezzo di storia».
Un legame che riporta all’Area Grecanica che per questo diviene terra del bergamotto ma anche territorio che si lega indissolubilmente con il suo passato glorioso. Terra magnogreca che mantiene ancora intatto alcune tradizioni che sfociano anche nelle inflessioni dialettali dal sapore greco.
«A questo punto – conclude Calabrese nel suo articolo dedicato a questo splendido angolo del Reggino – non posso che fermarmi perché voglio continuare a meravigliarmi dei calabresi, della Calabria e dei suoi tesori».
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