L’abbazia di Grottaferrata fondata da San Nilo da Rossano compie mille anni

di Roberto De Santo
C’è molto di calabrese nell’abbazia di Grottaferrata che quest’anno compie mille e 20 anni oltre al millennio dalla sua consacrazione. A fondarla nel 1004 è stato Nilo il Giovane divenuto Santo sotto il nome di San Nilo da Rossano e venerato sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa. Quel santo che si recò poco dopo l’anno mille nella cittadina alle porte di Roma era infatti nato a Rossano nel 910 d.C.

Secondo la storiografia proveniva da una famiglia aristocratica ed era stato battezzato sotto il nome di Nicola e prima di vestire il saio monacale, si sarebbe sposato con una giovane di umili origini. Da lei ebbe anche una figlia. Poi abbandonò la sua famiglia per seguire gli insegnamenti di San Fantino e si dedicò completamente alla vita ascetica ritirandosi nell’eparchia del Mercurion , nei pressi dell’odierna Orsomarso. Da lì poi prese le mosse per fondare prima un monastero basiliano a San Demetrio Corone e poi divenire una delle figure più carismatiche del tempo.
Poco prima di morire soggiornò a Tusculum odierna Grottaferrata dove con i suoi confratelli fondò appunto Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata che quest’anno compie 1020 anni.

Un unicum, visto che è l’ultimo dei numerosissimi siti bizantini che sorsero nel corso dei millenni soprattutto nell’Italia meridionale ed in Calabria in particolare. E che deve appunto i natali a quel Santo italo-greco venuto da Rossano. Proprio per ricordare i mille anni dalla consacrazione del monastero il 17 dicembre prossimo – giorno in cui nel 1024 l’edificio di culto venne benedetto – si apriranno ufficialmente le celebrazioni.

Celebrazioni che già da oggi prenderanno le prime mosse con un concerto alla chiesa di Santa Maria di Grottaferrata. Un momento di preparazione all’arrivo della Settimana Santa. In occasione dell’avvio delle celebrazioni verrà eseguito lo Stabat Mater per soli, archi e organo di Giovan Battista Pergolesi. Soprano Martina Paciotti, Contralto Aurora Baiamonte. Il maestro concertatore è Antonino Palazzolo. Dirigerà il Coro Polifonico ”San Basilio Il Grande” Fratel Clemente Corsaro. Il Coro è stato fondato nel settembre del 2020 e conta circa 20 cantori. Esegue soprattutto le melodie greche, che fin dall’anno 1004 sono state intonate dai monaci dell’Abbazia. Durante i concerti verranno letti anche dei testi che forniscono spunti meditativi.


All’evento di oggi farà seguito quello di altri concerti nel corso dell’anno e segue di qualche settimana l’avvio di un percorso di approfondimento sulla Divina Commedia, al fine di intrecciare i canti di Dante con la fede e la spiritualità dell’uomo contemporaneo, stimolando la riflessione su temi come il senso della vita, l’amore, i novissimi (in particolare il destino eterno di ogni uomo e di ogni donna).

«L’obiettivo di Santa Maria di Grottaferrata – spiega il padre egumeno Francesco de Feo, principale animatore delle celebrazioni del Millenario – è quello di continuare ad essere un polmone di spiritualità coniugata con la preghiera e con la cultura. E un ponte tra Oriente e Occidente. Una bussola che orienterà tutte le manifestazioni programmate per il nostro Millenario». Un collegamento che proprio in terra di Calabria si è realizzato per migliaia di anni.
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