La Patata della Sila in Camper su rai 1
La Patata della Sila, una vera e propria eccellenza gastronomica calabrese, è stata la protagonista della trasmissione “Camper”, condotta da Marcello Masi su RAI1. “Marcello! Guarda il Lago Cecita”, è stato questo l’esordio di Monica Cardonna, giornalista inviata in Calabria per raccontare la sua bellezza e le profonde tradizioni che arricchiscono di fascino questa terra tanto generosa. Le telecamere del celebre programma “Camper”, che punta a portare gli italiani in vacanza nel Paese della grande bellezza, si sono accese su Lagarò, nel Comune di Celico, in provincia di Cosenza, dove all’aria aperta, nel meraviglioso scenario del Lago Cecita, cucinare le tradizionali “patate ‘mpacchiuse” ha voluto dire raccontare e promuovere il territorio e le sue eccellenze al grande pubblico.
Il presidente del consorzio di tutela della Patata della Sila Igp Pietro Tarasi ha enfatizzato come il legame con il territorio sia inscindibile nella produzione delle patate silane e come ciascuna varietà si sposi al meglio con particolari ricette capaci di esaltarne le proprietà e il sapore. Fritte, per cucinare gli gnocchi, adatte per essere conservate, la “Patata della Sila IGP” è stata definita durate la trasmissione come “Il maiale dei tuberi”, della quale appunto nulla viene sprecato. L’attenzione e l’amore del consorzio di tutela di questo vero e proprio “tesoro sotterraneo” di cui vi abbiamo già parlato qui, si palesa anche nei nomi, o meglio nell’idioma locale usato dal presidente Tarasi per raccontare la fase della raccolta, la “Scippa” appunto; in studio subito si intravede qualche sorriso e una risposta curiosa “non abbiamo capito, cos’è la scippa?”, “la scippa è la scippa” ribatte ironico Tarasi, non si può tradurre perfettamente in italiano, in quanto indica appunto un furto, cioè l’atto di sottrarre al terreno qualcosa di prezioso e autentico. Sì, autentico anche perché della “Patata della Sila” si mangia anche la buccia, non essendo trattata con diserbanti, ma coltivata seguendo l’antico metodo naturale e biologico, al quale si accompagna la tradizione culinaria che vede friggere nella sugna (grasso) del maiale le bucce della patata che non vanno così sprecate, ma se ne sfrutta e assapora ogni componente.
“Perché la patata della Sila è così buona?” chiede Monica Cardonna, “è per la qualità dell’aria – risponde il presidente Tarasi – una delle migliori d’Italia e d’Europa“ che, oltre a conferire alcune delle sue peculiarità alla patata, rappresenta un fattore di attrazione turistica rilevante per l’intero territorio, raggiunto dai turisti desiderosi di vivere delle giornate a stretto contatto con la natura, scoprendo le tradizioni, i sapori e la profonda cultura locale.
Dalla Sila al Pollino, “Camper” sulle orme dei monaci Basiliani fino alla cultura arbëreshë di Civita
Per smaltire la frittura di patate IGP le telecamere di “Camper” si sono poi spostate sul Pollino, precisamente a Cerchiara di Calabria, una splendida realtà che affaccia sul Mar Jonio, sulle tracce dei monaci basiliani, dove hanno percorso la sesta tappa dell’omonimo cammino che arriva fino a Civita in diciassette unici chilometri tra bellezze naturalistiche, paesaggi incredibili e storie che raccontano l’incontro tra la cultura greca e quella latina suggellata dalla presenza dei monaci, sulle cui tracce si sviluppa il cammino basiliano che percorre l’intera Calabria. Un modo, per scoprire, passo dopo passo, le meravigliose bellezze di questa terra, così bella da non sembrare sicuramente opera dell’uomo, la cui armonia e perfetto equilibrio tra mare e montagne, affascinano e fanno restare a bocca aperta, rimandando appunto ad una dimensione divina. Ma ancora, alla fine di questo suggestivo itinerario, le telecamere arrivano con la giusta stanchezza che rende omaggio allo splendore dei luoghi, a Civita, un prezioso tassello della cultura arbëreshë di Calabria.
Insomma, dalla Sila al Pollino, in poco tempo i riflettori si sono accesi attirando l’attenzione del grande pubblico tanto sulle bellezze naturali e culinarie della ragione, quanto sulla sua storia e cultura ricca, colorata e sfaccettata, che rendono la Calabria una terra ricca di opportunità e bellezze di ogni tipo da scoprire con lentezza un passo alla volta tra una ricetta a base di “Patate della Sila” e un “Cammino nella storia e nella natura”.
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Foto di copertina di Fresh Plaza