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La Varia di Palmi, Patrimonio Unesco, si terrà il 27 agosto

La Varia di Palmi, Patrimonio Unesco, si terrà il 27 agosto

Fortemente attesa e partecipata dai palmesi ma non solo, dopo quattro anni di attesa, la Varia torna finalmente a Palmi il 27 agosto dopo l’ultima cerimonia svolta nel 2019. Questa consuetudine, che unisce la devozione alla partecipazione comunitaria, coinvolge proprio tutti, costituendo uno straordinario e meraviglioso veicolo di promozione della calabresità nel mondo grazie alla vitalità della comunità palmese che con partecipazione fa rivivere questa peculiare manifestazione religiosa e popolare.

Un’antica e sentita tradizione a Palmi

Tra le più importanti feste religiose calabresi, come da tradizione, a Palmi la Varia si tiene l’ultima domenica del mese di agosto per celebrare la patrona della città, Maria Santissima della Sacra Lettera. La sua è una storia antica e strettamente legata alla vicina Messina datata 11 gennaio 1582, quando a seguito di una devastante epidemia di peste diffusasi qualche anno prima, i palmesi offrirono ospitalità e accoglienza ai messinesi, che regalarono in segno di gratitudine un prezioso capello della Madonna verso la quale Palmi sviluppò un profondo senso di devozione. Sono infatti di qualche anno dopo, del 1600, le tracce della prima Varia che proseguì ininterrottamente fino al 1872, quando venne sospesa da alcuni decreti comunali, ma la sua tradizione venne ripresa con maggiore partecipazione dal 1900 anche grazie al contributo di Giuseppe Militano che inventò e realizzò il celebre carro sostenuto in spalla dai ‘mbuttaturi che provvedono a farlo sfilare tra le affollate e pittoresche vie di Palmi. Stiamo parlando di circa duecento volontari che contribuiscono a rivisitare in chiave folkloristica e tradizionale questa sentita cerimonia religiosa nella quale fede e comunità si intrecciano in un tripudio di partecipazione e senso di appartenenza identitario alle proprie tradizioni, tanto che nel 2013 la Varia di Palmi è stata inserita nel patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’Unesco. Ancora oggi la reliquia di quel capello, simbolo dell’unione solidale tra i palmesi e i messinesi è gelosamente conservato a Palmi nella Concattedrale di San Nicola.

Lo sapevi che:

Il gigantesco carro votivo è composto da una struttura conica rivestita di cartapesta bianca e argentea che simboleggia le nuvole e il cielo. Sul punto più alto siede la Madonna, detta Animella, personificata da una ragazzina, che rappresenta la madre di Gesù.

La Varia di Palmi approda nelle istituzioni

A testimonianza di quanto questa tradizione ricopra un significato profondo per la cittadinanza, che ne vede uno dei simboli più autentici della propria cultura, l’amministrazione comunale di Palmi ha costituito una fondazione stabile e aperta alla cittadinanza volta a tutelare e promuovere questa sentita consuetudine. Già oggi la Varia costituisce un lustro per tutta la Calabria anche fuori dai confini regionali, tanto che, come detto, dieci anni fa è stata riconosciuta Bene immateriale dell’umanità dall’UNESCO, proiettando questa importante tradizione in tutto il mondo. Infatti, secondo la Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO

Questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.

Ma non è finita qui. Nella giornata del 12 giugno la Varia ha proseguito il suo viaggio in spalla fino ad arrivare al Senato della Repubblica, dove nella sala “Caduti di Nassirya” si è tenuta una conferenza stampa per presentare come si conviene, oltre alla gloriosa storia e tradizione di questa festa cittadina capace di raccontare il territorio di Palmi e la Calabria, anche la direzione del suo futuro che la vede sempre più protagonista oltre i confini regionali al Parlamento Europeo a Bruxelles e in tutta Europa. Durante la conferenza stampa si è discusso del legame che lega la Varia alla sostenibilità culturale e alle opportunità che offre in termini turistici per la promozione e valorizzazione del territorio.

Una tra le quattro feste delle grandi macchine a spalla più importanti d’Italia

L’Italia è uno sfaccettato mosaico di culture e tradizioni custodite in ogni piccolo-grande borgo del Bel Paese, in diversi centri storici si svolgono processioni cattoliche che prevedono strutture portate a spalla tra le caratteristiche vie cittadine. Particolarmente note sono quelle di Nola, nella quale il corteo sfila con otto obelischi lignei e di cartapesta celebrando la devozione a San Paolino, la Faradda dei Candelieri di legno di Sassari e la Macchina di Santa Rosa a Viterbo. A queste si unisce lo spettacolo offerto dalla Varia di Palmi che vede un complesso progetto di trasporto della Madonna della Sacra Lettera che richiede uno sforzo coordinato e una condivisione dei compiti per equilibrare il peso del carro e della struttura trasportato dagli ‘mbuttaturi. Tra le quattro realtà più rinomate per questa folcloristica usanza si è generata una rete di scambio e condivisione del patrimonio culturale veicolato nelle cerimonie che impiegano numerose maestranze locali, oltre a musicisti, cantanti e artigiani, i quali sapientemente costruiscono le strutture portanti o creano gli abiti tradizionali, tramandando di generazione in generazione, il senso d’identità unico e peculiare che rende l’Italia il Bel Paese, cioè – proprio come la Calabriaun magnifico caleidoscopio di diversità culturale in termini di colori, usanze, tradizioni e identità più vicine, tuttavia, rispetto alle differenze e alle distanze territoriali che le divondono.

“A Varia”: il carro come metonimia della vita terrena

Pronti, partenza, via; ma ogni cosa deve essere al suo posto, ogni attore deve giocare un ruolo ben preciso affinché questo spettacolo religioso funzioni, al pari di un’esibizione teatrale o una manifestazione sportiva collettiva, anche la collocazione di oggetti e persone nello spazio non è casuale ma studiata nei minimi dettagli.

Un carro, in origine chiamato vara o bara, dell’altezza di 15 metri si staglia sulle sponde dello Stretto di Messina con la sua base piramidale che cattura l’attenzione e da sempre incanta l’uomo – basti pensare al fascino segreto delle piramidi egizie – in quanto restituisce nell’osservatore un senso di slancio dalla pesante dimensione terrena verso l’alta leggerezza della spiritualità. Proprio utilizzando il legno, “materiale povero”, identitario e fortemente legato alla tradizione popolare, le maestranze locali concepiscono lo spazio così da rappresentare coreograficamente l’Assunzione di Maria in cielo. In cima al carro si trova l’Animella, di solito una piccola bambina di Palmi simbolo della purezza e della più alta religiosità, a cui è affidato l’ardito compito di rappresentare la Madonna sedendosi in cima ad un’asta nella parte culminante del carro mentre dall’alto, in sicurezza, sorride e benedice la folla sopportando gli scossoni del percorso. Sostiene l’Animella la mano di Dio, un uomo seduto poco più in basso che la tiene ben salda, più in basso il carro è avvolto dalla carta argentata che ricopre la struttura (cippu) sostenuta dal popolo peccatore, destinato a portare il peso del peccato terreno attraverso una continua spinta (‘mbuttaturi) che oltre ad essere fisica è anche morale e spirituale. Tutto attorno a questo equilibrio affascinante gli osservatori, i cittadini e i turisti partecipano con enfasi ed empatia alla cerimonia che costituisce una delle tante meraviglie di Calabria.

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina Varia a Palmi – Foto di Turismo Reggio Calabria – Fotografia di Giancarlo Parisi

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