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La Strada del Vino e dei Sapori del Brutium: quando il turismo diventa Doc

La Strada del Vino e dei Sapori del Brutium: quando il turismo diventa Doc

Voce del verbo “turismo”, quella che può avere diverse declinazioni passando dal viaggio verso il mare fino alla montagna, dal borgo al grande centro, dal parco archeologico a quello naturalistico, e poi ci sono le strade, le strade sì, come quelle che segnano i luoghi del vino, poi inevitabilmente associate a quelle dei sapori. Anche in Calabria il percorso enogastronomico conduce ad un turismo di storia e d’eccellenza, che può scattare diverse istantanee, come quella suggerita da FTO Calabria e dedicata alla Strada del Vino e dei Sapori del Brutium che si snoda tutt’intorno a Cosenza ed è indirizzato alla conoscenza dell’antico popolo dei Bruzi.  “Gli storiografi non sanno con certezza se questo popolo sia vissuto in Sila o se ci sia arrivato fuggendo da terre più a nord dove viveva in stato di schiavitù, di certo sanno che la loro lingua e i loro costumi non erano molto diversi da quelli di altre popolazioni italiche sottomesse ai Romani; per quanto bellicosi i Bruzi dimostrarono di saper condurre una vita sociale ben organizzata tanto che Cosenza divenne con loro una grande città e che la campagna da loro coltivata dava ottimi prodotti, in primo luogo olio e vino. Il capoluogo è il fulcro di un itinerario che tocca Figline Vegliaturo, Rogliano, Amantea, Dipignano, Luzzi e Montalto Uffugo lungo un territorio che si espande tra la Valle del Crati, con l’omonima produzione Igt e le Doc Donnici e San Vito di Luzzi e la Valle del Savuto, con la corrispondente Doc. Il percorso è adatto a tutti, percorribile in auto e in tutte le stagioni”.

I Vini

“A sud di Cosenza si produce il Donnici Doc nelle consuete tre versioni: il Rosso, da uve Gaglioppo, Greco nero e altre, il Rosato, adatto ai primi piatti e ai pesci di gusto forte, infine il Bianco, da uva Mantonico insieme a Greco Bianco, Malvasia e Pecorello, che si accompagna bene con pesce e antipasti leggeri. Nasce solo a Luzzi il San Vito di Luzzi, erede del prodotto dei Monaci Cistercensi presso l’Abbazia di Sambucina, che ha recentemente ricevuto la denominazione Doc.

Il Rosso ha origine soprattutto da Gaglioppo, Malvasia nera, Greco nero, Sangiovese ed è un vino da secondi piatti robusti e da formaggi stagionati; il Rosato (stesse uve) è abbinabile al pollame e ai primi piatti saporiti. Il Bianco, da Malvasia, Greco, Chardonnay e altre uve bianche, spazia invece dal pesce ai primi. La denominazione Savuto DOC è stata creata nel 1975, insieme alle vicine Pollino e Donnici (sottozone della DOC Terre di Cosenza), entrambe situate a nord, nella valle del fiume Crati.”

info@meravigliedicalabria.it

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