La segheria di Serra San Bruno, presidio industriale dimenticato

Danneggiata dal terribile terremoto del 1783 la segheria industriale di Serra San Bruno rappresentava una delle strutture industriali più importanti della zona. Devastata da quel terribile sisma come buona parte della Calabria Ultra la segheria seguì la storia della vicina Certosa di Serra San Bruno. Furono sempre i certosini ad occuparsi di ricostruire questo presidio industriale fondamentale per l’economia locale. La segheria, nota come “La serra di li monaci”, svolgeva un ruolo determinante per la lavorazione del legno proveniente dalla ricca foresta presente nella zona.

Era qui che si alimentava di materie prime la tradizionale attività artigianale della zona. E fu anche grazie alla sua piena ripresa in azione a favorire la ricostruzione dell’intera area devastata dal terremoto. Stando ai racconti di Domenico Grimaldi, la segheria che funzionava grazie ad alcuni meccanismi idraulici gestiti dalle acque dell’Arcinale permise di lavorare tutto il legname necessario a far risorgere i centri distrutti da quel terremoto.

La segheria rimase poi in uso fino ai primi anni sessanta del secolo scorso. Dopo essere andata in mano a privati, sempre in quegli anni, scomparvero la statua di San Giuseppe ed il simbolo distintivo dei Certosini che sormontavano la segheria. Quanto detto è testimoniato dalle foto in bianco e nero appartenenti all’archivio della Certosa e che io ho tratto da un articolo scritto dal saggista Tonino Ceravolo per la rivista “Il Vizzarro”.

Oggi i ruderi della segheria sono visibili nel loro splendore grazie all’immane lavoro di pulitura e di conservazione del signor Salvatore Bonazza che ci ha fatto anche da guida spiegandoci il meccanismo di funzionamento dell’antica segheria idraulica ed informandoci della riproduzione in miniatura di questo meccanismo. Tutto questo è ancora più meritorio se si pensi che fino a qualche anno fa i ruderi non erano neanche visibili a causa dei rovi e della fitta vegetazione che li sovrastava.

La nostra Calabria, piena di orme lasciate dalle varie civiltà che si sono susseguite nei secoli, avrebbe tanto bisogno di persone che si prendessero cura dei vari beni architettonici, archeologici ed artistici che molto spesso versano in uno stato di abbandono, come appunto la segheria dei Certosini fino a qualche anno fa. (Silvana Franco)
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