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La “Catasta” apre un hub nel Parco archeologico di Sibari

La “Catasta” apre un hub nel Parco archeologico di Sibari

Dal Pollino a Sibari, l’hub turistico ‘Catasta’ apre un nuovo spazio nel cuore della Magna Grecia. Accoglienza, promozione del territorio, prodotti tipici, troveranno posto anche al Parco archeologico di Sibari riproponendo il concept sociale del centro accoglienza ‘Catasta’ a Campotenese, una delle tappe della ciclovia dei Parchi, a oltre 1000 metri di altezza nell’ultimo pezzo di Calabria prima di entrare in Basilicata.

‘Catasta’ gestirà lo spazio d’accoglienza del Parco con un percorso che rientra nella rosa di attività di valorizzazione previste dal piano di sviluppo territoriale voluto e lanciato dal Parco archeologico di Sibari e dal direttore Filippo Demma, supportando gli eventi culturali messi in cantiere dal Museo. «Ci rispecchiamo nella filosofia della governance del Museo. Ciò che sta seminando in termini di stimoli e risorse per la crescita di questo territorio può davvero cambiare il volto e le sorti della Sibaritide. Siamo contenti di fare la nostra piccola parte come impresa sociale in questo processo rivoluzionario. L’auspicio è di diventare un punto di ritrovo per la gente del luogo e per chi ha voglia di scoprire questo angolo di Calabria», hanno affermato i soci del centro visita di Campotenese Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella, Sergio Senatore, e Manuela Laiacona.

La promozione turistica incontra il riciclo e la sostenibilità ambientale

La scenografia della nuova ‘Catasta’, come centro di promozione del patrimonio culturale della Sibaritide e dell’arco jonico, vanta materiali storici: infatti le cassette degli archeologi, oltre settecento contenitori che hanno custodito i reperti, sono diventate parte dell’allestimento. In questo modo si ottengono due obiettivi: da un lato l’attenzione alla sostenibilità ambientale, dall’altro si offre già dall’accoglienza un pizzico di passato, allo stesso tempo evocativo e narrativo dello spirito del luogo. Anche i fusti di birra consumati, vengono recuperati e usati per raccogliere determinati tipi di rifiuti.

di Redazione

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina del centro di accoglienza turistica a Sibari gestito da Catasta – dai social di Catasta

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