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La Calabria dolce come il miele

La Calabria dolce come il miele

di Saveria Sesto

Laboriose, infaticabili, operaie generiche e specializzate, bottinatrici e nutrici, stanziali e nomadi,  sono le api che nell’arco della loro esistenza rendono servizi inimmaginabili all’uomo, oltre che ovviamente regalarci il miele.

I mieli per la verità

Se ne contano 60 tipologie e tra questi i più comuni come zagara o d’agrumi, sulla, eucalipto, acacia, erica, tiglio, castagno, timo, millefiori, rododendro e i più rari di  edera, cardo, ailanto, corbezzolo, grano saraceno e melate varie.

Tutti quanti  frutto del lavoro delle api che girovagando sui fiori delle diverse essenze raccolgono il nettare, lo arricchiscono di enzimi e ci restituiscono un prodotto alimentare di straordinario  valore nutritivo, insieme  al beneficio ecologico come indicatori  ambientali e impollinatori delle colture.

Per valorizzare questo silenzioso comparto produttivo, a titolo principale  o complementare all’agricoltura, l’Aprocal (ass. produttori di mieli Calabria) ha organizzato un corso di  analisi sensoriale allo scopo di qualificare gli addetti al settore, appassionati e allevatori per hobby. Aprocal è il più rappresentativo organismo associativo con  oltre 180 associati per un totale di circa 50.000 alveari.

Full immersion per 4 giorni presso l’agriturismo Costantino per 25 corsisti che, sotto la guida della docente Elly Mallaby e dei tutor Bruno Pezzo e Liliana Cirillo, hanno conseguito il  primo livello del corso imparando la tecnica dell’analisi e le differenze organolettiche dei mieli che si esprimono in aroma, stato fisico, consistenza, aspetto, colore, esame tattile ed origine botanica.

foto corsisti - Meraviglie di Calabria - 2

L’appuntamento è fra tre mesi con il secondo livello per approfondire ulteriori aspetti di caratterizzazione dei mieli.

“Una qualificazione professionale necessaria ed importante per migliorare la produzione, la lavorazione e la comunicazione che possa esaltare un segmento silenzioso, sconosciuto ai molti e che merita divulgazione”. Così si è espresso il presidente di Aprocal Luigi Albo che, salutando i convenuti, ha espresso soddisfazione per l’organizzazione del corso, dopo anni di fermo, auspicando il proseguimento degli altri livelli e di successivi momenti di divulgazione da organizzare in tutta la Calabria vista l’evoluzione del settore apistico.

I numeri del 2021 ce lo dicono: nella graduatoria delle consistenze per numero di  alveari la Calabria si posiziona al  4° posto in Italia con   1.837 apicoltori  e  131.149 alveari, dietro al Piemonte  con 200.416, Lombardia  con 156.196  eSicilia con 135.817 arnie.

È al terzo posto per produzione con 1.182 tonnellate di miele di cui 92% commercializzato, una resa del 18 Kg/alveare, contro i 3 Kg delle regioni del nord, a significare che le api calabre sono molto produttive data la flora rigogliosa e l’annata favorevole dal punto di vista climatico.

Ne utilizziamo però solo l’8% per autoconsumo (500 g pro capite annuo) contro il 24% della media nazionale, motivo per cui una buona e diffusa comunicazione può elevarne il consumo ed aiutare il miele inserendolo nella nostra dieta.

lezione miele - Meraviglie di Calabria - 4

 Non certo e semplicemente per sostituire lo zucchero visto che al miele ascriviamo oltre che il potere dolcificante quello di integratore alimentare con tutte le sue proprietà, già note ai greci “il cibo degli dei” e a Pitagora “elisir di lunga vita”, qualificato e apprezzato alimento per le sue numerose proprietà benefiche e terapeutiche.

Si aggiungano tra le altre produzioni apistiche la propoli, una sostanza elaborata  gommosa/balsamica, una sorta di  antibiotico naturale con una azione lenitiva; il polline, di natura proteica, che può essere considerato un ottimo ricostituente con azione  antianemica,  protettiva e di riequilibrio psicofisico, senza dimenticare la pappa reale, un prezioso integratore energetico elaborato dalle api in poche quantità (300- 500 grammi/anno).

I nemici delle api

In questo mondo mellifluo non mancanoi nemici: trattamenti fitosanitari,  cambiamento climatico, incendi e  per ultima la perdurante siccità che porta allo  scarso sviluppo della flora determinando  una diffusa situazione di fame che, seppur supportata dagli apicoltori con una integrativa nutrizione delle famiglie, consegue un aggravio di costi aziendali.

Il programma apistico regionale  Calabria 2022/2023  

A supporto, il regime di aiuti  previsto dal Piano apistico con  1.353.857,53  euro va nella direzione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione del miele, la riduzione dei costi, l’ottimizzazione della lotta agli aggressori e alle malattie dell’alveare ed il miglioramento del livello professionale degli apicoltori.

Misure che si accompagnano al corretto utilizzo di prodotti fitosanitari durante il periodo della fioritura ed alla diffusione delle buone pratiche apistiche; assistenza tecnica alle aziende e modernizzazione di attrezzature per l’apiario, per la lavorazione e  confezionamento di tutti i prodotti dell’ apicoltura nonché l’esercizio del nomadismo.

La sfida può portare alla definizione e caratterizzazione dei “Mieli di Calabria”   

gruppo con attestato - Meraviglie di Calabria - 6
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