Il viaggio nella “Calabria angioina” prosegue, la mostra resta aperta fino a febbraio

Ad Altomonte è stata prorogata fino al 29 febbraio la mostra dal titolo “Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo”.
Curata da Stefania Paone, professore associato di Storia dell’Arte Medievale all’Unical, la mostra è allestita nelle sale del Museo Civico di Altomonte, mentre in quel gioiello che è l’adiacente Chiesa di Santa Maria della Consolazione si potrà usufruire di una accurata narrazione multimediale.




È un inedito allestimento che riunisce – nella cornice più adatta dal punto di vista storico e artistico – un complesso di opere e manufatti solitamente disgregato sul territorio regionale.
Si tratta di testimonianze spesso dimenticate che, grazie al supporto della tecnologia, “dialogheranno” con capolavori originariamente collocati in chiese distrutte dai terremoti o fortemente danneggiate nel corso degli ultimi sette secoli. Uno straordinario viaggio per turisti e visitatori alla scoperta di un tassello importante della storia della regione.
Il tour nella Calabria angioina

Il percorso ha inizio nella chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte, uno degli edifici più significativi del Gotico meridionale, commissionata dal conte Filippo Sangineto, Siniscalco di Provenza e uomo di fiducia del re Roberto d’Angiò.


Indossando visori per la realtà virtuale, i visitatori potranno immergersi nella ricostruzione 3D della chiesa, creata dallo spin-off dell’Università della Calabria 3DResearch, per scoprire la storia del feudo e l’aspetto originale dell’edificio al tempo degli Angioini.
La visita proseguirà nell’attiguo Museo Civico, dove oltre 40 opere, oreficerie, sculture, documenti, monete, affreschi staccati, tavole dipinte e disegni, provenienti da tutta la Calabria – e in molti casi mai esposte – saranno organizzate in cinque sezioni tematiche con pannelli didattici e proiezioni multimediali.
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