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Il tempo piccolo di una grande fede, è a Reggio Calabria la Colonna Bruciata

Il tempo piccolo di una grande fede, è a Reggio Calabria la Colonna Bruciata

Il Duomo di Reggio Calabria è il più grande edificio religioso della Calabria, è basilica e cattedrale, è dedicato a Maria Santissima Assunta, e vi è custodito l’antico frammento di una colonna che porta i segni di una bruciatura. Due sculture di puttini in marmo le fanno da custodi ai suoi lati. La Colonna Bruciata, questo è il nome che la identifica, è da sempre custodita come reliquia, poiché non sarebbe solo la testimonianza di una civiltà antica ma la protagonista della storia di un prodigio. Sulla sommità della colonna è rimasto un pezzo di legno, come tolto da una fornace: quella colonna si è un tempo bruciata, consumandosi, a lungo, come una candela.

L’immagine rimanda al viaggio missionario che l’apostolo Paolo ha compiuto giungendo fino a Reggio, qui trovò la città che tra riti, danze e sacrifici festeggiava la dea Diana Fascelide, tra le colonne del tempio a lei dedicato e vicino al mare dove l’apostolo era sbarcato da prigioniero. Quando Paolo di Tarso si ritrovò tra la gente del tempio, iniziò la sua predicazione evangelica, conquistando nell’ascolto e nell’attenzione. I sacerdoti cercarono però di farlo tacere ma Paolo chiese di poter parlare solo per un tempo piccolo, il tempo definito dall’ardere di una candela che fu posta sopra una colonna. Le parole dell’apostolo continuavano a coinvolgere e quando la candela si consumò, l’intera colonna cominciò ad ardere lasciando il tempo nuovo e grande della fede. Molti gli abitanti che si convertirono dopo quella predicazione tanto che Paolo, prima di ripartire dovette nominare un vescovo.

chiesa di san paolo a reggio calabria 1 - Meraviglie di Calabria - 4
Chiesa di san Paolo, Reggio Calabria

È così che a questa vicenda si legherebbe anche la fondazione della prima Chiesa d’Italia, chiesa reggina. Esisterebbe anche una riprova archeologica di quanto tramandato: alcuni sub nel novembre del 2007, durante un’immersione a Punta Calamizzi, imbattendosi nei fondali dove era sprofondato il promontorio Artemisio, ritrovarono i resti del Tempio di Artemide Fascelide, la dea festeggiata mentre Paolo predicava il Vangelo all’ardere della colonna.

info@meravigliedicalabria.it

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