Il Santuario della Madonna della Serra e il verismo di Leoncavallo a Montalto Uffugo

Ridente cittadina in provincia di Cosenza, Montalto Uffugo è un locus amoenus tutto da scoprire per le sue bellezze e la sua cultura che vive di tradizioni e custodisce i segni della sua storia. La città ha origini romane raccontate nelle Storie di Tito Livio e custodisce una stratificazione di culture diverse dai Visigoti alle scorrerie dei Saraceni che hanno favorito la fortificazione di diverse torri di guardia passando poi per la dominazione normanna. Furono proprio i Normanni a favorire l’arrivo delle comunità ebraiche e valdesi a Montalto, dove ogni 11 giugno si commemora il tragico eccidio dei valdesi di Calabria consumatosi nel 1561 per coltivare la loro memoria.
Il Santuario della Madonna della Serra

Nel centro storico di Montalto si erge il Santuario della Madonna della Serra, ambita meta di pellegrinaggio per il turismo religioso e non solo. Circondata da una terrazza sostenuta da imponenti muraglioni, si accede dopo aver percorso una scalinata che conduce ad balaustra tondeggiante di tufo. L’originale chiesa barocca venne costruita nel 1227 per poi essere modificata dall’architetto Ricciulli nel 1700 quando, secondo la leggenda, la statua della Madonna conservata nella chiesa dell’Assunta scomparve e venne ritrovata da un gruppo di cittadini guidati da una grande luce che proveniva proprio dal colle chiamato della Serra sul quale venne fondata la nuova Chiesa poi distrutta dal terremoto del 1908. I lavori della sua ricostruzione si interruppero tra le due guerre mondiali terminando nel 1986 quando vennero completate le opere murarie e degli stucchi. Una navata centrale ha sostituito l’originale pianta a croce greca, al suo interno sono custodite pregevoli sculture in legno come quella dedicata alla “Madonna della Serra” con il Bambino, il coro realizzato da Giovan Battista Altomare nel 1751 e l’altare barocco dedicato a San Francesco d’Assisi.
Lo stretto legame con Ruggero Leoncavallo

Montalto e Ruggero Leoncavallo sono legati da uno stretto rapporto, qui il celebre compositore napoletano si trasferì da bambino, vi trascorse diversi anni di studi, accumulando ricordi e lasciandosi ispirare nella composizione della sua più grande opera lirica i Pagliacci ed ottenne la cittadinanza onoraria nel 1903. Assieme a Puccini e Mascagni, Leoncavallo è stato il protagonista della cosiddetta Giovane scuola italiana, che puntava al rinnovamento in senso verista dell’opera lirica. I Pagliacci è considerata la quintessenza del verismo musicale ed è ispirata al delitto realmente accaduto nella casa dello stesso Leoncavallo a Montalto, quando l’autore ancora adolescente assistette all’omicidio del domestico consumato dai fratelli D’Alessandro. La fama e l’eco dell’opera di Leoncavallo proseguirono fino ai giorni nostri, tanto che nel 2007 gli scorci e i vicoletti cittadini sono diventati il set cinematografico per le riprese del nuovo film “Pagliacci” realizzato dall’ “Associazione Culturale I Pagliacci” in dialetto calabrese. Per coltivare la memoria e valorizzare il legame tra Ruggero Leoncavallo e Montalto gli è stato dedicato il Museo cittadino che espone e valorizza collezioni spartiti, libri, lettere e manoscritti riconducibili alla figura del Maestro, il cui nome è anche impiegato per titolare il festival musicale internazionale che ha luogo ogni anno in paese coniugando la sua tradizione storica con nuove suggestioni.
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