Il Piatto anti-spreco di Striscia la Notizia: il “Sor-riso” dello chef cosentino Luca Maccari
Il “Piatto anti-spreco” è la rubrica saporita di Striscia la Notizia dedicata alla buona cucina locale che non butta via niente. È curata dall’inviato Luca Galtieri, arrivato a Bova Marina, nella provincia di Reggio Calabria e ospite dell’Istituto di istruzione superiore Euclide, è qui che ha presentato la ricetta del giorno e a base di avanzi. Alla preparazione anche lo chef cosentino Luca Maccari per servire in tavola il piatto anti-spreco “Sor-riso”.
Il servizio televisivo si è aperto con il cocktail fantasia grecanica e al grido corale “in questa scuola non si butta via mai nulla” e con il tradizionale accompagnamento musicale di fisarmonica. Poi si è passati in cucina per preparare il riso anti spreco con gli chef docenti Luca Maccari, Antonio Marte e Domenico Lizzi. «Il piatto anti-spreco “Sor-riso”- ha spiegato Maccari- è fatto utilizzando gli scarti di lavorazione dello stocco di Mammola, sedano, carota e cipolla, tronco e broccolo verde, bucce di formaggio e il bergamotto, alias l’oro verde calabrese, misto agli ingredienti». Preparazione elaborata dagli allievi della scuola “Euclide”: «Si lavano prima tutte le bucce e le foglie- ha illustrato lo chef cetrarese- quindi si prepara il brodo con gli avanzi di sedano, carota e cipolla, sbollentando gli avanzi di broccolo insieme al gambo e successivamente si triturano le stesse foglie così da ottenere una vellutata morbida. In una padella si aggiunge olio evo con la cipolla sminuzzata, aggiungendo il riso che sarà tostato a fuoco lento addizionando tutto con del brodo per portare a cottura. Alla fine, si manteca il risotto con le foglie di broccolo, precedentemente sbollentate, e la relativa vellutata. Il tutto è adagiato su una cialda dorata, ottenuta con gli scarti di formaggio ricavati dalla stessa, e corrediamo con una tartara di stocco al sentore di bergamotto, spolverando il tutto con peperoni cruschi».
La conclusione è dell’inviato Luca Galtieri che rimanda ad una massima di Corrado Alvaro: “I calabresi mettono il loro patriottismo nelle cose più semplici, come la bontà dei loro frutti e dei loro vini”. E naturalmente l’abbinamento al vino, un nerello calabrese con tanto di brindisi finale.
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