Il Parco Archeologico Torre del Mordillo a Spezzano Albanese
Tra i fiumi Esaro e Coscile, all’interno del Comune di Spezzano Albanese, il Parco Archeologico Torre del Mordillo custodisce le tracce della necropoli enotria dell’età del ferro. Un sito dalla rilevante importanza storico-archeologica scelto da diverse popolazioni come località dei propri insediamenti, forte della sua posizione strategica per il controllo del territorio a cavallo tra la costa jonica e quella tirrenica.
La storia della sua scoperta è affascinante e casuale, infatti mentre si stavano effettuando dei sopralluoghi nell’area compresa all’interno dell’attuale provincia di Cosenza, alla ricerca della colonia di Sibari, la più importante della Magna Graecia, durante la ricognizione ci si imbatté in una vasta necropoli che custodisce circa trecento sepolture capaci di raccontarci la storia e la struttura sociale dei suoi antichi abitanti. In questi luoghi gli Enotri commerciavano con i Micenei e altre popolazioni dell’area siro-palestinese, mentre più tardi in età ellenistica, l’attuale sito archeologico è stato fortificato con delle mura di cinta a scopo difensivo e durante il medioevo venne edificata la caratteristica torre circolare che si erge fiera sul pianoro circostante conferendo il nome al sito.
«La torre, a pianta circolare e realizzata in muratura piena, venne costruita probabilmente attorno all’XI secolo. Essa ha una circonferenza di 8,20 metri ed è conservata per un’altezza di 7,30 metri, il pietrame disperso alla base fa però ipotizzare un’altezza originaria maggiore. La presenza sull’estradosso di numerosi fori di palo (buche pontaie) ne attestano l’utilizzo solo come punto di avvistamento».
Sito del Parco Archeologico Torre del Mordillo
Il Parco Archeologico oltre all’iconica torre e alla necropoli dell’età del ferro custodisce anche le tracce di una domus ellenistica anticamente intonacata e probabilmente distrutta in seguito ad un attacco violento, i resti delle antiche mura di fortificazione difensiva e la cinta ellenistica che si sviluppava lungo tutto il ciglio della collina, oltra a poter osservare la rigogliosa vegetazione prospera all’interno della Valle dell’Esaro per circa 600 chilometri quadrati, in passato impiegato come sito di estrazione di minerari. Infine, il Museo, che sorge nel centro del Comune di Spezzano Albanese, attraverso pannelli didattici e video illustrativi ricostruire digitalmente l’antica conformazione del territorio trasportando i suoi visitatori in un vero e proprio viaggio nel tempo, raccontando la storia dei Bretti e degli Enotri in Calabria.
L’invito è dunque quello di andare a visitare questo affascinante sito, a partire dalla «vedetta sulla Sibaritide», le mura di cinta e il museo archeologico che trasuda storia in ogni sua pietra e reperto, in grado di raccontare ai visitatori la millenaria stratificazione materiale dell’incontro-scontro di civiltà che si sono susseguite al suo interno.
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Foto di copertina della Torre del Mordillo