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Il Museo diocesano di Oppido-Palmi racconta fede e memorie della sua comunità

Il Museo diocesano di Oppido-Palmi racconta fede e memorie della sua comunità

Il Museo diocesano di Oppido Mamertina-Palmi (MuDOP) costituisce uno straordinario scrigno di saperi, bellezze e oggetti liturgici in grado di raccontare la storia della diocesi e del suo territorio tutto da scoprire. Infatti, oltre alla devozione religiosa della comunità locale presente e passata, capace di vivere uno stretto e indissolubile legame con la propria fede, il MuDOP valorizza e racconta la storia, la cultura e l’identità dell’intera comunità locale. Questo racconto non si limita ai confini del comprensorio, della regione o a quelli italiani, ma seguendo la tradizione cattolica ecumenica, si rivolge proprio a tutti come si può subito notare dalla presenza sul sito web di un sistema comunicativo multilingue rivolto anche alle comunità straniere e alla possibilità di visionare, prima virtualmente e poi magari dal vivo in prima persona, i diversi tesori esposti e custoditi al suo interno.

Una ricca e sorprendente collezione di opere e arte sacra tutta da visitare

Di seguito riportiamo solo alcune delle numerose opere esposte all’interno del museo che vi consigliamo di visitare, dopo aver dato uno sguardo alla sezione del sito web dedicato alla scoperta virtuale delle sue preziose opere.

Tra queste ci sono le «mitrie di Mosnignor Andrea Taccone» Vescovo di Bova dal 1923 al 1929 , simbolo per eccellenza dell’ordine episcopale, decorate con pietre colorate e ricami vegetali.

Arricchiscono la collezione anche i quattro frammenti di un armadio anticamente trafugato contenente dei pannelli sui quali erano stati ritratti i Santi protomartiri francescani Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto.

Argento sbalzato, dorato e legno sono i materiali che plasmano le forme del reliquiario e ostensorio abbellito e finemente decorato con motivi naturalistici capaci di esaltarne la fattura delle maestranze che lo realizzarono.

«Il Museo diocesano sorge in un edificio adiacente la Cattedrale di Oppido Mamertina. L’edificio che lo ospita fa parte dello stabile in cui sorge il Seminario ed è stato edificato dopo il terremoto del 1908 su progetto dell’ingegner Achille Menghi, ai tempi del Vescovo Monsignor Nicola Canino che, nel 1938, pose personalmente la prima pietra per la nuova costruzione. Nel Museo diocesano è possibile ammirare opere appartenenti al patrimonio della Diocesi, precedentemente custodite nelle chiese, nei conventi, nei monasteri e in altri luoghi religiosi»

MuDOP

Un viaggio tra storia, bellezze e immagini della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi

L’itinerario all’interno del Museo Diocesano di Oppido Mamertina a Palmi si dispiega attorno a otto sale contenenti delle bellezze tutte da scoprire, ordinate seguendo l’incedere del tempo per guidare il visitatore in un percorso appositamente pensato per scoprire in prima persona le reliquie e gli oggetti impiegati durante lo svolgimento delle funzioni religiose, ma soprattutto la storia e i volti che hanno animato la vita della Diocesi e hanno contribuito alla sua crescita nel tempo.

Il viaggio parte dalla conoscenza dei Vescovi, attraverso appositi pannelli espositivi e degli oggetti da loro appartenuti durante la missione svolta nella Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Ciascun cimelio ha la capacità di raccontare una storia al visitatore contribuendo a farlo immergere nella cultura e nell’identità locale.

Lunga notte delle Chiese 2022 al MuDop di Oppido Mamertina – Video del sito web del Museo

Prima di arrivare alle testimonianze più recenti del XX secolo, l’esposizione museale restituisce i segni della materia scossa dal sisma del 1783 che ha afflitto non solo la vita della diocesi, ma quella dell’intera comunità del comprensorio. In questo viaggio nel tempo, nella cultura e nelle tradizioni locali, particolarmente suggestivo è l’apprezzamento di come la cultura materiale degli oggetti di fede sia sia evoluta nel corso del tempo, la quale durante l’esposizione cambia gradualmente facendo percepire i suoi segni caratteristici ai visitatori.

Foto di copertina di Avvenire di Calabria

info@meravigliedicalabria.it

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