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Il mistero sulle origini dei megaliti di Nardodipace

Il mistero sulle origini dei megaliti di Nardodipace

NARDODIPACE In due siti diversi ma poco distanti, svettano monumenti ciclopici antichissimi; perfettamente tagliati e incastrati l’uno sull’altro i massi sono al centro di un fitto dibattito critico da parte di esperti in balia ancora di tanti interrogativi irrisolti. La loro scoperta si deve al caso ed alle fiamme, nei primi anni 2000 un incendio di grandi dimensioni distrusse un ingente patrimonio boschivo ma liberò dalla fitta vegetazione i megaliti. Apparsi nella loro imponente dimensione e regolarità suscitarono da subito scalpore, attenzione, ipotesi ed accostamenti con le misteriose costruzioni megalitiche del Nord Europa.

Gli enormi complessi di Nardodipace, situati alla sommità di colline che appaiono come artificiali, misurano circa 8 e 6 metri in altezza e la loro base è costituita da pietre gigantesche a forma poligonale pesanti fino a 200 tonnellate. Che siano costruzioni umane, movimenti geologici o creazioni di una sorprendente natura questi megaliti suscitano stupore, stimolano audaci interpretazioni e richiami a storie e popoli poco conosciuti. E’ il caso del mitico popolo dei “Pelagsi” collegati da molti al mito di Fetonte, alla Civiltà del Mar Nero, alle leggende druidiche ed alla ciclopica città di Rama. Storie, modelli astrologici e miti che echeggiano osservando i blocchi di pietra, a Nardodipace i megaliti sorprendono e tutto il resto riconcilia con se stessi e con la natura.

“Un grappolo di case abbarbicate alla roccia spunta all’improvviso dietro le montagne che avvolgono in un’atmosfera magica le case.” “Passammo attraverso un solo villaggio, Ragonà, lasciando quelli di San Nicola e Nardodipace sulla destra. (…) Questi villaggi di montagna, nascosti sotto le querce e le viti, con l’acqua che sgocciola giù per i loro viottoli con un ottimo clima e un suolo che fornisce tutto ciò che è necessario alla vita, devono essere le dimore ideali per la gente semplice.”

George Norman Douglas – (Old Calabria 1915 )

grillo - Meraviglie di Calabria - 2

Il Commissario del Parco delle Serre, Alfonso Grillo ha reso possibile un percorso di collaborazione con l’Università della Calabria – dipartimento Biologia, Ecologia e Scienze della terra finalità di studio e di ricerca – finalizzato alla realizzazione di attività di studio e ricerca:  «Le evidenze geologiche e geomorfologiche  del sito di Nardodipace – ha sottolineato Grillo- necessitano di studi specialistici di dettaglio finalizzati alla comprensione della natura, dell’origine e dell’evoluzione geologico-geomorfologica delle stesse, utili anche alla redazione di linee di indirizzo di gestione territoriale e allo sviluppo di progetti di tutela, valorizzazione, divulgazione e di promozione economica, sociale e culturale temi su cui il parco è impegnato. Le iniziative a carattere didattico, formativo e divulgativo anche per la fruizione da parte di studenti dell’Unical, indicando come prioritario lo studio inerente alle emergenze geologiche, geomorfologiche e ambientali di interesse scientifico, paesaggistico e storico-culturale nell’area dei Geositi caratterizzati da megaliti, ci consentiranno di sviluppare progetti di tutela e valorizzazione ambientale, culturale e turistica».

I risultati delle attività di studio saranno pubblicate e divulgate e costituiranno patrimonio didattico per tesi di laurea o approfondimento per gli studiosi, ma anche supporto tecnico-scientifico per la redazione di progetti di tutela e valorizzazione delle aree di studio. (foto: Angelo Cavallaro)

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