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Il Cirò guida i consumi di vino in Calabria: i dati Circana per Vinitaly

Il Cirò guida i consumi di vino in Calabria: i dati Circana per Vinitaly

È il Cirò il vino più consumato in Calabria. Una conferma che arriva dall’indagine presentata da Circana in occasione di Vinitaly 2025 e che, oltre ad attestare il ruolo simbolico del Gaglioppo nella geografia vitivinicola calabrese, riaccende l’attenzione su uno dei territori più identitari del panorama enologico italiano. Il Cirò, primo vino calabrese a ottenere la denominazione DOC nel 1969 e prodotto in provincia di Crotone nei comuni di Cirò Marina, Cirò, Melissa e Crucoli, continua a essere oggi il vino calabrese più richiesto, seguito – nei consumi regionali – da Prosecco, Trebbiano, Sangiovese e Lambrusco.

Un patrimonio che oggi conta 300 viticoltori e 60 cantine, riunite nel Consorzio di Tutela dei vini Doc Cirò e Melissa, presieduto da Raffaele Librandi, e che rappresenta circa l’80% dell’intera produzione calabrese a denominazione.

Vini straordinari ottenuti prevalentemente da Greco nero, Greco bianco e Gaglioppo, l’uva autoctona dalla buccia spessa e a maturazione tardiva, geneticamente affine al Sangiovese, che si esprime in rossi strutturati e longevi, dai profumi di ciliegia, confettura, spezie e liquirizia. Rossi che nel tempo evolvono verso un sorso ampio e vellutato; rosati fragranti e dinamici, e i bianchi freschi, salini e immediati. E poi, il paziente lavoro di recupero degli antichi vitigni, figli della storia magnogreca del territorio.

I dati presentati da Circana, in generale evidenziano, per i vini italiani in vendita nella GDO, una crescita anche sul piano nazionale. Sono infatti positivi i dati per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%. In particolare, è per i rosati che il dato di crescita è più significativo. Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.

In questo contesto, la Calabria ha una posizione sempre più definita, non solo per la forza della sua identità vitivinicola, ma anche per la capacità di ben collocarsi in mercati attenti alla qualità, all’origine e alla sostenibilità.

Di questi temi si discuterà anche a Vinitaly lunedì 7 aprile, durante la tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità”, momento di confronto dedicato agli operatori e ai produttori, in cui sarà presentata l’indagine completa.

«A Vinitaly crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la GDO nel mercato domestico.” – ha dichiarato Maurizio Danese, Amministratore Delegato di Veronafiere – “Questo incontro ribadisce la storica centralità della grande distribuzione all’interno del palinsesto di Vinitaly, grazie alla presentazione degli studi e dei dati del settore elaborati in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Circana. Come organizzatori di fiere, infatti, sappiamo che il nostro ruolo è quello di essere a servizio delle imprese a cui vogliamo fornire i più aggiornati strumenti di market intelligence per affrontare mercati e scoprire nuove opportunità di business». 

(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it

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