Il Cedro di Santa Maria oggetto di ricerca del Cnr
Un processo innovativo di candidatura del cedro e di lavorazione dell’agrume di IV gamma. Sono gli esperimenti portati avanti dall’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA-CNR) di Foggia sul Cedro di Santa Maria del Cedro. La realtà di eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, che opera nel settore della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei prodotti agroalimentari ha compiuto gli studi nell’ambito del “Innocedro Project”.
Un’iniziativa finanziata dalla misura 16.01 del Programma di sviluppo rurale della Regione Calabria. E soddisfazione per gli esiti della ricerca sono stati espressi da Angelo Adduci, presidente del Consorzio del Cedro di Calabria partner del progetto assieme all’Unical.
«Le grandi cose non vengono fatte per impulso – ha scritto a questo proposito Adduci – ma da una serie di piccole cose messe insieme. Abbiamo spinto l’acceleratore verso il punto di non ritorno e ciò è stato possibile grazie alla scienza».
«La cedricoltura – ha sottolineato – non era mai stata oggetto di ricerca, né empirica né applicata, per questo approfitto dell’occasione per elogiare lo straordinario lavoro compiuto dal dottor Leonardo Caputo e della dottoressa Laura Quintieri del CNR – ISPA di Bari, e del dottor Leonardo Didonna, della dottoressa Lucia Bartella e della dottoressa Ilaria Santoro dell’Unical».
«I risultati raggiunti e quelli che raggiungeremo – ha poi concluso – sono il frutto dell’opera visionaria del compianto professor Giovanni Sindona. Lui mi considerava suo amico ma la fortuna che ho avuto nell’incontrarlo è stata anche la fortuna della cedricoltura».
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