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Il carnevale calabrese, riti e usanze che si rinnovano nei secoli

Il carnevale calabrese, riti e usanze che si rinnovano nei secoli

di Roberto De Santo

Un tripudio alla gioia di vivere, di scacciare via i mali del mondo. Ma anche la voglia di riscatto, di sbeffeggiare i potenti e perché no di sognare che qualcosa in fondo si possa cambiare. Il carnevale è un misto di sentimenti popolari – intrisi di religiosità pagana con i suoi riti – che affonda le sue radici per questo in tempi molto antichi.

dionisio - Meraviglie di Calabria - 2

Dal mondo greco ha ereditato le feste dionisiache. Durante queste ricorrenze si organizzavano cortei festanti in onore di Dionisio ed inoltre si inscenavano rappresentazioni in cui gli attori vestivano una maschera, in questo modo ci si rendeva irriconoscibili e si poteva narrare di tutto. Anche colpire i potenti.  

i saturnali - Meraviglie di Calabria - 4

In età romana furono i Saturnali ad ereditare quella tradizione. In questa ricorrenza tutta la popolazione, senza distinzioni di sesso, razza e ceto sociale, poteva partecipare le festività. Solo in questo periodo, breve (fu ridotto 3 giorni da Augusto), era possibile trasgredire ad alcune rigide disposizioni in materia di decoro e ordine pubblico.

La Calabria terra del Carnevale

Per queste origini così remote la Calabria, terra in cui quei riti pagani furono tra i primi nella Penisola a conoscerne l’usanza, non può che rappresentare il filo di unione tra il mondo antico e quello moderno.


E nei giorni delle festività carnevalesche la Calabria risponde con una serie di eventi che esaltano i contenuti di una gestualità che nel tempo si è caricata anche di altri contenuti. Tra cui quello dell’avvento della quaresima: il periodo dell’anno in cui il mondo cattolico celebra con l’astinenza dal consumo della carne i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto prima della Pasqua. Proprio da questa usanza deriva l’etimologia del “carnevale” che deriverebbe dal latino “carnem levare”. Cioè l’indicazione o meglio imperativo di non consumare la carne a partire dal primo giorno di Quaresima, successivo proprio al “martedì grasso”: ultimo giorno del carnevale.

‘A fharza du Carnalivaru

Un aspetto celebrato in Calabria nella giornata d’apice delle festività – appunto il martedì grasso – tradizionalmente con ‘a fharza, cioè la farsa. Una commedia itinerante per le vie dei centri calabresi in cui un uomo travestito dal grasso Carnalivaru girava moribondo per il troppo cibo ingerito accompagnato dalla moglie Quaraisima – che lo invitava a smettere di abbuffarsi – e da altre figure come il prete, il medico ed il notaio che viceversa si lamentavano di non aver partecipato al banchetto con lui. Un corteo festante a cui partecipava tutta la popolazione.


Una tradizione popolare e scherzosa in cui la regina indiscussa era la salsiccia calabrese che pendeva dalle tasche e attorno al collo del moriente Carnalivaru. Una rappresentazione molto diffusa in diversi centri della regione ed in cui esistevano le varianti del protagonista rappresentato dai un grosso pupazzo di paglia da bruciare a fine corteo. Rappresentazioni sostituite nel tempo poi con i carri allegorici ed i gruppi in maschera.

I carnevali storicizzati

Anche se alcune realtà come quella di Alessandria del Carretto e a Catanzaro si sono caratterizzate nei secoli per altre rappresentazioni peculiari. Nella prima è celebre la rappresentazione de “Polëcënëllë Biëllë e Bruttë”, nel capoluogo invece sarebbe nata la maschera di Giangiurgolo.

manifesto 62 edizione - Meraviglie di Calabria - 22
La maschera tradizionale di Organtino

Mentre a Castrovillari ormai da 66 anni si celebra un evento che raccoglie consenti da tutta la penisola. Nato nel 1959 come “Festival Internazionale del Folklore”, il Carnevale della città del Pollino risalirebbe addirittura al 1635 quando venne rappresentata la farsa teatrale dell’Organtino, Un’opera teatrale rimasta nell’oblio per oltre 3 secoli e mezzo e riscoperta nel 1990 e che narra delle vicissitudini del pastore castrovillarese divenuto avido massaro. Il protagonista per ciò diviene maschera carnevalesca rappresenta nella sua bruttezza.
Usi, costumi e tradizioni uniche da vivere girando tra le cittadine calabresi in cui da sempre si celebrano le festività carnevalesche.

info@meravigliedicalabria.it

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