Il cammino della Santa Spina tra gli itinerari del catalogo del ministero del Turismo

di Roberto De Santo
Un’altra gemma dei tesori immateriali della Calabria ottiene un riconoscimento nazionale. Il cammino della Santa Spina a Petilia Policastro, nel Crotonese, entra nel “Catalogo dei cammini religiosi italiani” del ministero del Turismo. Un traguardo importante che consente all’antichissimo percorso calabrese di ottenere una visibilità notevole in tutto il Bel Paese e di rilanciare così le sue potenzialità di attrattore del turismo nel Marchesato.
Un percorso le cui origini si devono alla consegna, nel 1498, di un’antica e venerata reliquia – la Sacra spina – da parte della regina Giovanna Valois (moglie del re di Francia Luigi XI) al suo confessore, fra’ Dionisio Sacco, che decise di custodire quel tesoro religioso nel santuario francescano di Petilia Policastro, luogo di origine del frate.
Da quel momento è meta ininterrotta da secoli dei pellegrinaggi che si snodano per i viottoli che conducono al Santuario eretto attorno all’anno 800 per interessamento dell’arcivescovo di Santa Severina.
Il cammino avrà un percorso con una tappa unica di 4,26 chilometri e partirà dalla Chiesa di San Francesco per giungere all’antico Santuario dedicato appunto alla Santa Spina.
La processione del Calvario





Un itinerario celebre anche per un rito che si rinnova ogni anno nel secondo venerdì di marzo: la processione del Calvario.
Alla mattina attorno alle 9 dalla chiesa inizia la processione della Via Crucis Vivente per il paese e termina al Santuario. Tutti i figuranti – circa 100 – partecipano alla processione con il carico di croci e lance portate per le strade del paese. Quando tutte le figure del Calvario raggiungono la chiesa inizia la celebrazione della messa. Segue una breve processione di grande suggestione scenica tra alberi e prati intorno al Santuario che si conclude nel primo pomeriggio. Poi il tragitto di ritorno che ripercorre le stesse strade e le medesime stazioni della mattina.




Un rito giunto ai giorni nostri e che si perpetua dal 1832 quando l’8 marzo di quel terribile anno il terremoto devastò Petilia Policastro causando decine di morti e distruzioni. Da allora la processione si celebra il secondo venerdì del mese di marzo.
Anche se tracce di processioni popolari in questi luoghi risalgono a diversi secoli prima. Fin dal 1523 quando la sacra reliquia venne ufficialmente consegnata al Santuario. I primi documenti ufficiali, invece, danno conto di una processione lungo questo itinerario nel 1763 in occasione di una terribile siccità che afflisse la popolazione tanto da indurla a organizzare una manifestazione pubblica in onore della reliquia che sarebbe appartenuta alla corona di spine che avrebbe cinto il capo di Cristo.
Ora il riconoscimento del ministero renderà più conosciuto questo antichissimo itinerario di fede.
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