Il bergamotto protagonista delle fragranze delle maisons di profumeria

Marylin Monroe per andare a dormire indossava solo due gocce di Chanel n. 5. Lo disse ad un giornalista curioso sull’outfit by night della leggendaria bionda. Chissà se sapeva che il tocco esotico firmato Coco era a base di bergamotto di Calabria! C’è chi sogna di tuffarsi in vasche di champagne o nuotare in un fiume di cioccolato (Willy Wonka, da piccoli, ci ha insinuato idee brillanti) e poi ci sono le grandi maisons de parfum che, invece di spremersi come un limone alla ricerca di ingredienti impossibili dall’altra parte del mondo, hanno fatto tappa in Calabria seguendo una scia agrumata e pungente.
Se abbiamo sempre pensato ad arance, clementine, cedri e limoni dentro cassettine di legno da portare in cucina, adesso proviamo a pensare ad ampolle create dai geni dell’haute couture con packaging di design. Perché le eccellenze del nostro agroalimentare sono così buone che mangiarle non basta. Le nuove ricette non hanno un pizzico di sale q.b. e un giro d’olio: hanno note di testa, cuore e fondo. È così: gli agrumi made in sud sono la nuova frontiera delle fragranze internazionali.
Mandarino Marzolo, il dolce amaro di Guerlain
Il mandarino Marzolo, ad esempio, coltivato soprattutto nella piana di Gioia Tauro (RC) e nella piana di Sibari (CS) è finito dritto dritto in Francia. È Guerlain che lo ha reso protagonista del suo “Aqua Allegoria Mandarine Basilic Harvest – Eau de Toilette”: raccolto prima di raggiungere la maturità, l’agrume di Calabria sa offrire un contrasto dolce-amaro che l’azienda, poi, ha unito a foglie di basilico, tè verde e note legnose.
Marzolo (chiamato anche Marzatico) è una qualità tardiva e matura tra la fine di gennaio e marzo (da qui il nome). Forma schiacciata, buccia sottile, polpa succosa e molto profumata, si distingue – non a caso – per una spiccata aromaticità. Insomma, di quelli che se li sbucci con le mani finirai per avere addosso il profumo dei mandarini per ore, che persistenza delle note di testa Guerlain addio!
Bergamotto di Reggio Calabria DOP

All’abc degli agrumi nostrani la B di bergamotto di Reggio Calabria DOP fa scuola già da tempo. Nella classe di agrumi è quello che potrebbe salire in cattedra, considerata la sua centenaria esperienza sul territorio. Oggi si produce in quarantacinque comuni della provincia, da Scilla a Monasterace, ed è proprio in questo angolo di estremo sud che sono stati messi a punto dei metodi di estrazione dell’essenza che lo hanno reso pregiato e ricercato in tutto il mondo. Non si conosce l’origine geografica ma pare sia apparso in Calabria dopo il 1300. Il primo bergamotto di cui si ha notizia venne impiantato nelle vicinanze di Reggio Calabria nel 1750 e il resto è storia di un agrume diventato simbolo non solo di un territorio ma di un’intera regione: se la Calabria fosse un paniere, infatti, il bergamotto andrebbe di diritto sulla lista della spesa. E nei prodotti delle profumerie. Basti pensare che già nel 1704, Gianpaolo Feminis, italiano emigrato a Colonia, formulò e brevettò “l’acqua admirabilis”, la prima acqua di toeletta destinata a diventare la celebre “Acqua di Colonia” in ricordo della città dove era stata prodotta. Da allora, il bergamotto è diventato ingrediente protagonista nella realizzazione dei profumi. È presente, fra i grandi classici, anche nello Chanel n° 5 (di cui sopra). E non solo. L’iconico flacone “Blu Mediterraneo” di Acqua di Parma, vero oggetto di design dalle linee Art Déco, lo scrive a grandi lettere sull’etichetta: bergamotto di Calabria (esaltato poi da legno di cedro, zenzero rosso e vetiver).




Adesso pensa a Johnny Depp. Cosa c’entra? Impossibile dimenticarlo come testimonial di “Dior Sauvage – Eau de Parfum”. La fragranza è stata eletta nel 2019 come “profumo maschile più amato dagli italiani”. E indovina l’ingrediente segreto (si fa per dire)? Sauvage è frutto (è il caso di dirlo) dell’accordo che la Maison Dior ha sottoscritto con i coltivatori di bergamotto di Reggio Calabria: il risultato è una nuvola pungente, speziata e sensuale che fa sognare i nasi di tutto il mondo.
Il limone di Calabria by D&G
Dolce&Gabbana, invece, ha un’altra filosofia: se la vita ti offre limoni, tu facci un profumo (non era così?). “Light Blue Italian Love – Eau de Toilette” coniuga la croccantezza della mela Smith al limone di Calabria. Si tratta di una pregiata e antica varietà coltivata soprattutto sulla Costa dei Gelsomini: aroma intenso, ricco di oli essenziali e abbondante succo, si credeva “solo” un condimento da servire a parte e invece è finito in boccetta da grande protagonista.

Gli appassionati di “food writing” sanno che si usa il cibo per parlare d’altro (della vita, per esempio). E se fosse il contrario? Usare “altro” per raccontare un prodotto e, insieme, un intero territorio? Narriamo da sempre la Calabria come una regione ricca di sapori e di profumi e forse nemmeno immaginavamo che, alla fine, tutti questi profumi sarebbero andati in giro per il mondo, pronti per essere nebulizzati. Forse diventerà un trend “andare a dormire con due gocce di mandarino Marzolo”, intanto noi continuiamo a credere in questa terra che coltiva agrumi, sogni e fragranze buone da mangiare.
di Rachele Grandinetti
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